Sull’introduzione del “reato di tortura” squallido compromesso al senato

Tortura2Il 3 settembre prossimo verrà esaminato dalla commissione Giustizia del Senato il testo unificato preparato dal relatore Enrico Buemi (Psi) per introdurre anche nel codice italiano il “reato di tortura”. Ma a differenza di quanto afferma la Convenzione dell’Onu contro la tortura del 1994: ” (…) qualsiasi atto mediante il quale sono intenzionalmente inflitti ad una persona dolore o sofferenze forti, fisiche o mentali al fine di segnatamente ottenere da essa o da una terza persona informazioni o confessioni, di punirla per un atto che essa o una terza persona ha commesso o è sospettata di aver commesso, di intimorirla o di far pressione su di lei o di intimidire od esercitare pressioni su una terza persona, o per qualunque altro motivo basato su una qualsiasi forma di discriminazione, qualora tale dolore o tali sofferenze siano inflitti da un funzionario pubblico o da qualsiasi altra persona che agisca a titolo ufficiale, o sotto sua istigazione, oppure con il suo consenso espresso o tacito.”, nelle trattative è prevalso uno squallido compromesso tra le forze politiche ed è venuta fuori la solita misera scappatoia. La norma ONU stabilisce esplicitamente che la tortura è quella effettuata soltanto da pubblici ufficiali, che agiscono in nome e per conto dello Stato, invece nel testo Buemi la tortura è riferita a persone generiche (si mette di mezzo la Mafia per tacitare ogni pensiero critico) e per i pubblici ufficiali è prevista solo un’aggravante. E’ un cambiamento decisivo, fondamentale, è tutta un’altra cosa! Critici il presidente dell’associazione Antigone Patrizio Gonnella: “Ne riduce l’impatto“, i senatori di Sel e il pd Luigi Manconi che avevano presentato dei ddl che recepivano in toto la Convenzione Onu.

Nel testo unificato si introducono così due nuovi articoli nel codice penale, il 613 bis e il 613 ter, secondo i quali commette reato di tortura chiunque con violenza, minacciando di adoperare o adoperando sevizie o infliggendo trattamenti disumani o degradanti la dignità umana, infligge acute sofferenze fisiche o psichiche ad una persona privata della libertà personale o non in grado di ricevere aiuto: la reclusione va dai 3 ai 10 anni.
Stessa pena a chi non fa nulla per impedirla. Se il fatto è commesso da un mafioso “la pena è aumentata”. Se invece è commesso da “un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, nell’esercizio delle funzioni, la pena è aumentata della metà”.

Nel testo Buemi si prevede anche il reato di “Istigazione a commettere tortura“. E qui ad essere conseguenti si potrebbe  incriminare la gran parte dei parlamentari italiani perché più volte hanno esortato la forza pubblica ad usare le “maniere forti”.  Manon preoccupatevi, non succederà mai!

Anche in questa circostanza le istituzioni di questo paese continuano a precipitare nella più nera (nel senso di fascista) bassezza!

Sulla tortura vedi anche qui,   qui,   qui,   qui,   qui,  e altri post
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Una risposta a Sull’introduzione del “reato di tortura” squallido compromesso al senato

  1. gianni landi ha detto:

    Bravi!! Bravi !! Non ci sono parole ragionevoli per commentare queste “provocazioni”. Vorrei soltanto ricordare che alla caduta del fascismo furono quasi tutti d’accordo per ordinare di consegnare le armi e quasi tutti le deposero, eccetto qualche anarchico tipo Belgrado Pedrini o Mariga; ma questo gli costò decine anni di galera…….erano gli antesignani della lotta armata e rivoluzionaria in Italia. La pazienza ha un limite e la violenza forse non paga…ma a forza di sentirci dire: “un passo alla volta, un passo alla volta, compagni…!”… siamo finiti tutti in una buca profonda come quella descritta da Giulio Verne nel libro “Viaggio al centro della terra”. …e così anche per oggi v’ho data la “linea”! ‘ un ne posso più!! Gianni Landi

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