Cinquant’anni fa, l’8 ottobre 1967, veniva ucciso il compagno Ernesto Che Guevara
Un ricordo di parte
Secondo me l’innovazione portata dal Che alla teoria e pratica del percorso rivoluzionario è ben sintetizzata in queste righe scritte dal Che sulla rivista Tricontinental che iniziò la pubblicazione nel gennaio 1966:
La solidarietà del mondo progressista con il popolo del Vietnam ha lo stesso sapore di amara ironia che aveva per i gladiatori del circo l’incitamento della plebe, non si tratta di augurare la vittoria all’aggredito, ma condividere la sua sorte: andare con lui alla morte o alla vittoria. […] E le lotte non saranno semplici combattimenti di strada, di pietre contro lacrimogeni, né di scioperi generali pacifici; e non sarà nemmeno la lotta di un popolo infuriato che in due o tre giorni distrugge l’apparato repressivo; sarà una lotta lunga, cruenta […] E a noi sfruttati del mondo, che parte ci tocca? Attaccare duramente, incessantemente in ogni punto del confronto, deve essere la tattica generale dei popoli. […] D’altronde le borghesie autoctone hanno perso ogni capacità d’opposizione all’imperialismo – se mai l’hanno avuta – […] Non ci sono più altri cambiamenti da fare: o rivoluzione socialista o una caricatura di rivoluzione.
Qui una breve biografia tratta dal giornale “El Moncada” periodico dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba
Qui alcune analisi sul Che del compagno Giuliano Naria
Qui alcune mie valutazioni sul contributo del Che al pensiero politico rivoluzionario
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