A partire dal 28 maggio di quest’anno e per i prossimi 13 anni, in tutti gli Stati Uniti verranno organizzate cerimonie, eventi, attività, per «onorare i reduci, i caduti, i feriti, i dispersi gli ex prigionieri di guerra, le loro famiglie e tutti coloro che hanno prestato servizio» nella guerra del Vietnam. Lo ha stabilito il presidente Barack Obama firmando oggi la «Proclamazione» che istituisce la commemorazione ufficiale del 50esimo anniversario del conflitto, che verrà celebrato l’11 novembre del 2025.
Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Hussein Obama, ha firmato la «Proclamazione» che istituisce la Commemorazione ufficiale del cinquantesimo anniversario del conflitto del Vietnam. L’evento verrà celebrato fino all’11 novembre del 2025. Questo il sito dove è riportato il documento della Casa Bianca.
Nell’atto ufficiale vi è il «riconoscimento di un capitolo della nostra storia che non deve essere mai dimenticato»… «dopo cinquant’anni di divisioni è tempo che ci riuniamo tutti assieme come Americani: possiamo avere opinioni diverse sulle guerre, su tutte le guerre, non solo quella del Vietnam. Ma guai a usare il patriottismo come arma politica». Il Presidente Obama, davanti al Vietnam Memorial Wall, invita alla riconciliazione nazionale, celebrando il cinquantesimo anniversario di un conflitto che ha diviso gli Stati Uniti.
Era il 12 gennaio 1962, mezzo secolo fa, quando i primi elicotteri americani lanciarono truppe del Vietnam del Sud con l’Operazione Chopper (vedi qui)
Un’operazione che segnò l’inizio ufficiale della guerra. «Gli USA condussero in Vietnam una guerra lunga dieci anni, finché furono definitivamente sconfitti e costretti a ritirarsi nel 1975, dopo aver lanciato su quella terra infelice più bombe di quante ne fossero state usate in tutta la seconda guerra mondiale». [da Il Secolo Breve, di E.J. Hobsbawm]. Solo sul Vietnam del Nord gli Stati Uniti sganciarono il triplo delle tonnellate di bombe sganciate sull’Europa, sull’Asia e sull’Africa nella seconda guerra mondiale.
Un conflitto tragico, controverso, che influenzò la vita di una generazione di giovani americani, la società statunitense si divise tra fautori della guerra e critici radicali. Lo stesso avvenne nella gran parte dei paesi, in particolare nei paesi europei, dove la gioventù insorse contro l’arroganza, le infamie e i massacri dell’esercito Usa.
«Tutti noi abbiamo l’obbligo di rendere omaggio ai nostri eroi, appoggiare i nostri soldati e aiutare i nostri veterani» – afferma il Presidente Obama. Poi, parlando direttamente ai superstiti del Vietnam, assiepati davanti al presidente, Obama continua: «Voi avete fatto sempre il vostro dovere prendendo parte a uno dei capitoli più dolorosi della nostra storia», e ricordando le tante manifestazioni contro i reduci dal Vietnam, Obama chiarisce chi stava dalla parte giusta: «E’ stata una vergogna nazionale attaccarvi per una guerra che non avete iniziato voi. Siete stati trattati in modo profondamente ingiusto. Anche se qualcuno vi ha voltato le spalle, voi non avete mai voltato le spalle all’America». Davanti al Memorial dei 58.282 caduti nella guerra del Vietnam, a Washington DC, Obama ha assicurato che, d’ora in poi, gli Stati Uniti «entreranno in guerra solo se assolutamente necessario». È IL SOLITO RITORNELLO!
Davanti al Muro di marmo su cui sono incisi tutti i nomi dei 58.282 caduti, il Presidente Obama lancia un legame ideale tra chi si è salvato da quella tragedia e i tanti militari che stanno tornando in questi mesi dall’Iraq e dall’Afghanistan, dalle guerre che gli Usa hanno esportato in molte aree del mondo insieme ai loro alleati. «Tanti di voi siete andati negli aeroporti ad accogliere i nostri soldati. A stringere loro le mani. Ora tutti assieme – afferma Obama – alziamoci in piedi e gridiamo: Welcome back home, welcome home, thank you». Bentornati a casa, grazie.
NON È CAMBIATO NULLA!
Vedi altri post sulla aggressione Usa al Vietnam qui, qui e qui
Sganciavano farfalle e caramelle esplosive per i banbini vietnamiti, oltre a tutto il resto!! c’è proprio da esserne orgogliosi “amici” americani!! onore a Giap ed al compagno Hocimin. Gianni