Per anni, per decenni, una enorme pletora di scribacchini e mezzobusto TV hanno ripetuto fino alla nausea, dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina, il più squallido e falso stereotipo: “chi c’era dietro le Br?“. Oggi, possiamo con serenità girare quella frase: “chi c’era dietro lo Stato?” ma possiamo anche rispondere con certezza: “C’erano i torturatori!“.
Dunque non è vero che lo Stato ha sconfitto la lotta armata utilizzando gli strumenti dello Stato di diritto… Non è vero! BUGIARDI!!!!
Aspettiamo dunque il pentimento dei vari Caselli, Calogero, Flamigni… la lista è lunga, molto lunga: magistrati giudicanti e prefetti, pubblici ministeri e giuristi, giornalisti e scrittori, funzionari di partito e bonzi sindacali, poliziotti e carabinieri, bottegai e imprenditori… e tutto il resto…
Ditelo dunque!!! Urlatelo ad alta voce!!! Che ovunque si sappia!!! In ogni strada, piazza e contrada… sui banchi di scuola, negli uffici e nelle fabbriche, nei giardini e nei mercati… ovunque si gridi:
ho appena finito di leggere il libro di Rao…
aldilà della scontata impostazione democratoide/perbenista/filoistituzionale spiega bene alcuni passaggi cruciali della lotta al cosidetto terrorismo
saluti
Vorrei riflettessimo sul fatto che non torturarono tutti i compagni di “lotta armata” o “Fiancheggiatori della lotta armata”. Forse torturarono alcuni segnalati da qualcuno che sotto “copertura” era all’interno delle organizzazioni e suggeriva quelli più deboli? oppure quelli che con incarichi importanti potevano far smantellare “covi”, strutture portanti?ecc. a mia esperienza sapevano tanto, tanto, tanto su tutti noi “rivoluzionari”( scuatemi la parolona grossa!), e dove non arrivavano perchè c’era un “compartimento stagno” toturavano. La sostanza non cambia e la tortura mi fa rivoltare il sangue. Peccato che non si sappia chi erano questi schifosi vigliacchi.
Suggerisco anche qui la lettura di un libro istruttivo :Il mondo che non fu mai di Alex Butterworth
Saluti anarchici a tutti Gianni
Spett.Le
Consiglio
Ordine degli Avvocati di Napoli
Centro Direzionale
Piazza Coperta
80143 Napoli
Milano, 12 dicembre 2011
Richiesta chiarimenti:
Sono un collega iscritto all’albo degli avvocati di Milano dal 14.01.1991 (n. tessera 2008003999) ed ho recentemente appreso con notevole “sconcerto” (e come me credo molti altri lettori) quanto riportato su un recentissimo libro di Nicola Rao edito dalla nota Sperling&Kupfer dal titolo “Colpo al cuore” (peraltro giunto alla seconda ristampa !!!), argomento ripreso da un articolo comparso sulla edizione di domenica 11 dicembre del quotidiano nazionale “Liberazione”.
Nel libro in oggetto viene riportata una lunga intervista ad un “tale” che qualificandosi attualmente come avvocato del foro di Napoli racconta nel dettaglio (e in certo senso “vantandosene”…) di avere a suo tempo perpetrato reiterate torture di vario genere ai danni di numerosi arrestati (o fermati) quando, prima di diventare avvocato, prestava servizio come poliziotto per l’ UCIGOS alle dirette dipendenze del Ministero.
Si tratta di racconti a dir poco raccapriccianti di fatti di inaudita violenza in pur stile “argentino” perpetrati da un gruppetto di pochi agenti “scelti” al suo comando su uomini e donne al fine di farli parlare, il tutto in un assoluto spregio di una qualsivoglia forma di legalità al rispetto della quale quella funzione pubblica a quel tempo ricoperta avrebbe dovuto essere preposta.
Quella particolare “metodologia”, così minuziosamente descritta nelle pagine del libro citato, sarebbe stata “sperimentata” una prima volta nel 1978 e quindi, per ammissione dell’intervistato, “sospesa” per un po’ di tempo per evitare una sua “emersione”, e infine nuovamente e questa volta più massicciamente ripresa nei primi mesi del 1982, peraltro i nominativi dei “torturati” sono ampiamente noti avendo a suo tempo molti di loro sporto vana denuncia, allegando certificati medici, fotografie e quant’altro.
Le generalità del soggetto in questione non vengono fornite giacchè nel libro di Rao lo stesso viene sempre chiamato con lo pseudonimo, testuale, di: Professor De Tormentis, e la squadra di “agenti scelti” al suo comando, sempre testuale: “il gruppo dell’ave maria”.
Non credo sia difficile per Codesto Ordine individuare il nominativo del “collega” in questione (peraltro facilmente identificabile sulla base di alcuni elementi temporali) né mi interessa più che tanto attivarmi in tal senso, quello che mi preme viceversa sapere è se Codesto Ordine sia stato o meno informato della cosa, e se si quali iniziative intenda intraprendere, giacchè quanto sopra esposto mi pare francamente ben poco compatibile con i principi ispiratori della nostra nobile professione.
Come Codesto Ordine comprenderà non è certo particolarmente “edificante” per chi esercita questo mestiere ormai da qualche annetto apprendere che un “collega” si vanta pubblicamente di avere torturato, quando era un poliziotto, dei cittadini arrestati prima di affidarli al Magistrato competente.
Cordiali saluti
Avv. Davide Steccanella
Benissimo! Questa si!!!
Vediamo quanti altri cittadini di questo paese che ritengono di essere “cittadini di uno stato di diritto” hanno il coraggio morale e la schiena dritta per fare altrettanto. Ciascuna e ciascuno nel proprio ambito. Sarebbe un soffio di aria pura in tanti miasmi vedere, ad esempio, insegnanti e funzionari dello Stato che si sospendono e affermano al suddetto Stato, che si presume “di diritto”, di non riprendere l’attività finche non sia fatta luce su tale crimine contro l’umanità. Ricordo, per gli smemorati, che la tortura di stato contro i propri cittadini è ritenuta “crimine contro l’umanità”.
Fatevi sotto cittadini, se ci siete!!!!!!