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Salvatore, Grosz è stato un discreto artista e compagno, ma io preferisco “artisti” come Alexandre “Marius” Jacob con la sua banda dei “lavoratori della notte” , un artista del grimaldello, anarchico, nè pentito, nè dissociato, dopo 25 anni passati alla Caienna nella Guiana francese (!!!) , suicida sereno con una overdose di morfina all’età di 75 anni, nè ubriaco o disperato. Leggiti, se ne hai voglia, su Wikipedia, la sua dichiarazione al processo che gli inflisse 25 anni di “confino” alla Caienna: un compagno fiero, tosto, coerente, magari un po’ individualista (in quegli anni l’individualismo era molto diffuso politicamente), che con le sue 150 rapine a magistrati, preti e padroni, finanziò il movimento anarchico non soltanto francese. Io detengo una vecchia biografia di Jacob stampata a Catania dai compagni delle edizioni Anarchismo. Ogni tanto lasciamoci andare anche a qualche divertente smargiassata, che non è mia abitudine e…. ,,brindiamoci sopra. Gianni
vabbuò gianni ognuno ha l’arte sua! 😉 famo tanto de cappello a tutti e due
Mi associo al commento di Vittoria. Difficile scegliere tra due grandi, grandi e pur tanto diversi. Ogni artista, ognuno di noi, è unico e irripetibile. E non è mai lecito fare la hit parade tra gli indimenticabili.