Oggi, 4 novembre 2015 è stato ricordato il Giorno dell’Unità nazionale e la Giornata delle Forze Armate” Con i soliti discorsi infarciti di patriottismo e nazionalismo becero, le autorità statali e militari hanno inneggiato al più grande massacro di uomini e donne compiuto su questa terra fino a quei giorni: 1918; superato solo dal grande macello del 2° conflitto mondiale. Quel grande primo macello provocò tra 15 milioni e 17 milioni di morti (le perdite causate dal conflitto si possono stimare a più di 37 milioni, contando più di 16 milioni di morti e più di 20 milioni di feriti e mutilati) e molti di più secondo altre stime e si arriva fino a 65 milioni di morti includendo nel computo anche le vittime mondiali della epidemia di influenza spagnola del 1918-1919.
Cosa c’è da festeggiare?: l’arroganza e l’incapacità criminale di generali e governanti e sullo sfondo banchieri e capitalisti, che mandavano al massacro uomini e donne per poi avere sul tavolo delle trattative maggiori richieste da rivendicare. Questi criminali hanno avuto medaglie e onorificenze per i loro crimini. E ancor oggi molte strade e viali delle città dove viviamo portano il loro nome. e non abbiamo la dignità almeno di cancellarle.
Cosa raccontano le e gli insegnanti ai loro allievi? Dicono la verità? Oppure li intontiscono di bugie? Insegnanti, se volete la nostra solidarietà per le vostre giuste rivendicazioni, ricordatevi di parlare di questi criminali e infami che vengono elogiati come eroi. Insegnate che : Il patriottismo è l’ultimo rifugio per i farabutti e codardi
Leggete, leggete i processi dei tribunali militari contro soldati: contadini, braccianti, operai affondati nel fango e nel gelo che venivano condannati al carcere militare o a morte per aver scambiato saluti di buon natale e buon anno ad altri contadini, braccianti e operai uguali a loro che affondavano nel fango e nel gelo anche loro in trincee a pochi decine di metri di distanza, che avevano soltanto una divisa di diverso colore!
Se fossimo un popolo civile e consapevole il 4 novembre si dovrebbe uscire di casa col lutto al braccio!
Condivido su Facebook.