Ci sono voluti 30 anni per dire che lo Stato italiano torturava i suoi oppositori politici

Ma come? Ci avevano detto che:

“Negli anni 70 lo Stato aveva battuto la sovversione con gli strumenti democratici…”

Ma era proprio vero?   mmmh!!!   … bugiardi e ipocriti, voi e chi vi dà retta !!! 

Ecco la TORTURA democratica! :

Corriere della sera dom 6 gennaio 2013TortSulla tortura negli anni 70 e 80 vedi anche: quiquiquiquiqui  e  qui

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14 risposte a Ci sono voluti 30 anni per dire che lo Stato italiano torturava i suoi oppositori politici

  1. gianni ha detto:

    ..e ci dicevano che eravamo pagati dai padroni, che le Brigate erano cosidette rosse ecc. Bravo Salvatore Una volta Pier Luigi Vigna mi disse..” eh dottore, oggi (1979) dovete pagare anche un furto di bicicletta degli anni appena trascorsi!”..e NOI cosa dovremmo fargli pagare ?! Noi abbiamo una memoria come quella degli elefanti e non dimenticheremo mai i nostri compagni di lotta ammazzati e torturati. Alberta mette tutti i tuoi scritti nel suo pèrofilo facebok e sul gruppo “Crocenera anarchica”. Ti abbaracciamo. Alberta e Gianni

  2. sergio falcone ha detto:

    Lo stato di diritto è una delle tante ipocrisie che cercano di farci digerire.
    Il privilegio di chiunque detenga un qualche potere, quando vien messo in discussione in maniera organizzata e credibile, dello stato di diritto e delle sue belle regole (tanto belle e tanto ipocrite) ne fa carta straccia.
    Che nel nostro paese si sia praticata, tra l’altro, la tortura, non mi meraviglia. Affatto.
    Mi addolora il silenzio dei più.
    Opportunismo o disperazione?
    La disperazione di chi non vede una via d’uscita?
    E’ bene che chi ne ha il coraggio faccia sentire forte la sua voce!
    BASTA!
    Basta con la tortura e basta con lo sfruttamento!
    Basta col silenzio e basta con l’indifferenza!
    Libertà!

    • gianni ha detto:

      “..pagati dai padroni..”, “le cosi dette Brigate rosse..”, ..”c’è dietro un Grande Vecchio..la CIA, od i servizi segreti orientali..” Tutto serviva a negare una realtà politica di scontro di classe in atto nel paese; giocavano a rinbalzarsi le responsabilità pur di nascondere la verità, la realtà di una crescita rivoluzionaria in atto nel paese dai primi anni sessanta e loro aspiravano a farsi garanti di una pace sociale fatta di sfruttamento, di gestione verticistica del mondo reale (era il periodo della coesistenza pacifica tra Russia ed America propagandata all’interno del PCI con “quaderni” atti a formare una certa preparazione tra gli iscritti all’interno delle Sezioni)). Rognoni non aveva una forma mentis diversa da quella di Pecchioli, alias soprannominato “ministro degli interni del PCI, e da efficiente stalinista avrebbe utilizzato gli stessi metodi contro di noi se fosse andato al potere Hai ragione Salvatore quando dici che i compagni “di una certa Età” conoscevano e conoscono queste “verità”, ma occorre sbatterle in faccia ai “benpensanti” giovani, perchè non si illudano con quanta ipocrisia, opportunismo, camaleontismo sanno truccarsi tutti i politici pur di arrivare o rimanere al potere, recuperando nell’opinione pubblica “benpensante” una onestà storica, un perbenismo che gli porti dei voti, ma “soltanto le persone in malafede e gli opportunisti possono credere o tentare di farci credere che il proletariato prenderà il potere sotto il giogo della borghesia e della schiavitù salariata mediante elezioni” (grosso modo queste sono parole di Lenin che in parte condivido!) Vi conosciamo mascherine, il carnevale si avvicina!! Il corriere della sera, come Repubblica hanno aperta da tempo la loro campagna elettorale in favore del Partito Democratico ed è compito nostro smascherarli, sputtanarli e denunciare tutte le loro infamità presenti e passate, i loro lauti stipendi, i loro vitalizzi, le loro provocatorie prediche a gente che ha stipendi e pensioni al limite della sopravvivenza. Gianni Landi

  3. vittoria oliva ha detto:

    sono del parere vostro, compagni, però io mi domando, in base al quadro politico attuale : e come mai questa verità viene fuori proprio oggi dopo 30 anni e in concomitanza con la campagna elettorale?là ci sta scritto 6 gennaio 2013
    La mia domanda non è del tono pagati dai padroni e così via, io sono stata fra i pochissimi che hanno espresso pubblicamente il loro sdegno in merito al trattamento della salma del compagno Galesi, per esempio, è una domanda meramente politica, sta di fatto che Genova parla ora.
    Altro problema, per me, che si somma a quello del perchè Genova parla ora, pur comprndendo la rilevanza di questa confessione, sospetta per il momento politico in ogni caso per me , ma le cose sono vere solo quando le confermano i boia?
    O non ci sta invece una verità di classe che non ha bisogno delle conferme dei boia?
    vittoria

  4. contromaelstrom ha detto:

    Difatti, Vittoria, i destinatari di queste “verità” non sono i compagni e le compagne che queste cose le hanno sempre sapute e le hanno urlate nelle strade e nelle aule dei tribunali. Queste “verità” le sbattiamo in faccia ai “benpensanti di sinistra” che sono tra i maggiori respondabili di aver coperto (e probabilmente avallato) questa e altre porcherie di stato. D’altronde Rognoni era una di quelli di cui il Pci “si fidava”.
    Un abbraccio

  5. davide steccanella ha detto:

    Elenco (per difetto) di militanti che risultano avere denunciato o dichiarato di avere subito tortura (ovviamente poi ci sono tutti quelli che non l’hanno detto mai denunciato…*):
    Alberto Buonoconto (dei NAP), Enrico Triaca, Sisinnio Bitti, Umberto Lucarelli, Roberto Villa, Gioacchino Vitrani, Annamaria e Michele Fatone (del collettivo Barona a Milano durante le indagini per l’omicidio Torregiani dei PAC), Luciano Farina, Nazareno Mantovani, Francesco Giordano (della Brigata 28 marzo di Barbone), Maurizio Iannelli, Michele Galati, Elisabetta Arcangeli, Ruggero Volinia, Nando Cesaroni, Luciano Farina, Gianfranco Fornoni, Armando Lanza, Ennio Di Rocco, Stefano Petrella, Anna Maria Sudati, Cesare Di Lenardo, Emanuela Frascella, Antonio Savasta, Emilia Libera, Giovanni Ciucci, Alberta Biliato, Roberto Vezzà, Paola Maturi, Giovanni Di Biase, Annarita Marino, Lino Vai e Sandro Padula.

  6. vittoria oliva ha detto:

    è senz’altro per difetto l’elenco, a prima vista ci manca Paolo Dorigo, che hanno fatto uscire letterarmente fuori di testa, Sole e Baleno, in tempi più recenti Diana Blefari “suicidata”; per fermarci ai militanti. Qui c’è il dato di fatto che la tortura viene praticata sistematicamente e insieme al dato di fatto c’è il dato politico che la tortura è funzionale al controllo, non solo nella reclusione ma anche nel carcere sociale dove si è torturati in altro modo, io infatti parlerei di questo argomento mettendolo sempre in relazione al presente per sottolineare il contiuum, se no tutta la “question” pare un fatto privato fra militanti e potere, quando non è così perchè lo scontro è stato uno scontro di massa, che fu pagato più atrocemente dai militanti
    vittoria

  7. stragedistato ha detto:

    30 anni per dire che la tortura era diventata “scientifica” ma le mazzate che ci davano prima, i giorni senza dormire, le minacce di morte, non erano certo delle passeggiate democratiche! Basterebbe rileggere giornali della fine anni ’60 per ricordare quante “confessioni” e centinaia di anni di galera sono stati elargiti dallo stato democratico nato dalla Resistenza.

  8. contromaelstrom ha detto:

    Certo, queste torture sono avvenute all’interno di uno scontro di massa di carattere rivoluzionario. Tanti compagni/e, lavoratori, proletari, sono stati colpiti duramente dalla mano torturatrice dello Stato. Ho visto ragazzi di 19 anni “scoppiare” di fronte a magistrati che minacciavano: “ti faccio passare il resto della vita in galera! Ti affibbio l’ergastolo”. Anche questa è tortura, così come l’isolamento, come le carezze nei Commissariati e nelle caserme dei CC. e perfino nei luoghi di lavoro. Ho visto, in questi giorni, lavoratori immigrati adibiti al facchinaggio strapazzati e maltrattati dal padrone a tal punto che quando lo raccontavano veniva loro una crisi di pianto. Anche questa è tortura, è l’insulto del lavoro salariato, tortura di classe.
    Tuttavia c’è una gradualità anche nella tortura. Come quando si dice che siamo tutti/e carcerati. E’ vero, ma c’è una gradualità: stare in 41 bis non è la stessa cosa che stare agli arresti domiciliari. Parlare dei punti più alti della tortura, secondo me, non è appiattire il conflitto Stato – movimento alle vicissitudini dei soli militanti, né per dimenticare ciò che è accaduto e ciò che accade nelle represione del proletariato. Far risaltare i punti più alti serve (dovrebbe servire) a sbattere in faccia ai benpensanti che cos’è questo “stato democratico” e far venire a galla tutte le altre nefandezze.
    Per completezza, voglio ricordare che io NON sono d’accordo con la campagna (molto diffusa a sinistra, anche nel movimento) per introdurre nel Codice Penale il reato di tortura. Per queste ragioni. 1- perché penso che per far cessare le tortuire oggi e domani, non serva una legge, ma l’azione continua e soprattutto tempestiva e puntuale. 2- perché le leggi sono espressione del rapporto di forza tra le classi e oggi siamo messi male; inoltre non c’è all’orizzonte qualche componente autenticamente democratica, garantista e progressiste (ammesso che ci sia mai stata in qualche tempo). 3- perché penso che riempiendo il Codice Penale di norme, in fondo riduciamo le nostre libertà. Eppoi io sono per l’abolizione della Penalità e dei suoi codici (non me ne voglia il carissimo compagno Davide che vedrebbe svanire la sua professione: nessun Codice = nessun avvocato. Ma sono convinto che converrà con me.)
    salvatore

    • gianni ha detto:

      Sono d’accordo con te Salvatore ed aggiungerei, per esperienza personale, che sia gli sbirri che i magistrati si comportano in maniera diversa a seconda della tipologia di detenuto che si trovano davanti ed anche le guardie carcerarie agiscono di conseguenza; sono convinto che il tipo di trattamento riservato a compagni che venivano considerati dei “capi”, dei “capetti”, corrompibili, tosti, militanti di lunga durata nello scontro di classe, intellettuali, “vecchi legni stagionati”, velleitari ecc….Non confondiamo il giudice di pretura con gente come Vigna od il carabiniere di leva con quelli di carriera ad alto livello; è finita da tempo l’epoca del carabiniere imbecille da barzelletta. Ci sono anche tra loro uomini e donne dal cervello fine e che non sono i “mazzieri di piazza”. Gianni Landi

  9. vittoria oliva ha detto:

    anche io sono ‘accordo con tutto quello che dicono i compagni non solo Salvo e gianni ma stragedistato e tutti, fra l’altro sono d’accordissimo con salvo sulla campagna contro la tortura perchè le osserazioni che fa sono giusta ottica di classe! e poi basta con tutte ste campagne che creano illusioni che si possa avere un riguardo da parte dello Stato e dei suoi servi, e via! poi dirlo oggi in questa situazione economica e politica veramente non ha senso, ma tanto con la campagna elettorale in atto smetteranno co sto piagnisteo che non porta voti, che poi tra l’altro io sto incazzata pure che qua il “movimento” qualsiasi cosa dice lo dice per portare acqua a qualche mulino, tra l’altro!
    le confessioni sono state estorte giusto! nella logia dell’inquisizione che è sempre la logica dello Stato.
    Poi io capisco pure che una cosa e stare a regime duro al 41bis,carcere duro, isolamento, per me sono convinta che è una “esperienza” che ti segna a vita! come un terremoto uno tzumani, però sono tanto merde che te rendono pesante pure i domiciliari, sola esperienza che ho avuta, ma dico te sai che sto sola dentro casa piena de cimici tra l”altro, e vieni 4 5 volte al giorno, di notte poi colla luce delle scale spenta me bussi, perchè nun accenni a luce??? PERCHE’ ME DEVI METTERE LA LAMPADINA DELLA PILA IN FACCIA, COME REGOLAMENTO! PER FARMI CAPIRE CHE CASA MIA E’ UNA GALERA! FIGURATI CHE TE FANNO DENTRO!
    Ora noi qui parliamo di tortura e io vi dico una a cui sono stata sottoposta io , senza stare in galera : una perquisa nella camera della clinica dove Huambo era voluto andare per morire, che a un certo punto disse : basta, non posso continuare così, non voglio., Antonio, Huambo, stava in coma e questi vengono e fanno una perquisa nella camera, beh, là ci stava un infermiere che è svenuto, si è sentito male e mi ha chiesto : ma tu come fai? Non lo so gli ho risposto finchè ce la faccio davanti a loro no! per dire chi sonosti BOIA a cosa arrivano dentro e fuori.
    Io a parte Marx e tutti i sacri testi non me convinco come una persona può arrivare a certi punti! che io mi rifiuterei di fare certe cose , me so data la spiegazione non sono persone! e manco gente e manco bestie! SO ALIENI so!
    QUESTI: LO STATO E I SUOI SERVI E I SERVI DEI SERVI CE STANNO PER UNA COSA SOLA PER ACCOPPARCI TUTTI! Coln sfruttamento, con la galera, con lle guerre. PUNTO:
    Poi mo figurate co sta crisi tutti merce avariata per la discarica.
    eh come sono sinistri aggettivo i sinistri non sostantivo lo sapemo, hai voglia!
    vittoria

  10. vittoria oliva ha detto:

    Salvo avallavano erano compartecipi e COMPLICI, e lo sono ancora!
    abbraccio pure da me

  11. Pino ha detto:

    Il privilegio di chiunque detenga un qualche potere, quando vien messo in discussione
    in maniera organizzata e credibile, dello stato di diritto e delle sue belle regole
    (tanto belle e tanto ipocrite) ne fa carta straccia

    No!! Non è così!!
    Ne inventa di nuove di regole!!
    Aggiunge cavilli, modifica emendamenti, rispolvera leggi definite desuete dai più,
    ma funzionali alla ristrutturazione dell’ordine stabilito, ci soffoca con le norme
    (come dice Salvatore).

    Devo aggiungere però che se si decide di entrare nella logica dello scontro dichiarato
    e quindi della guerra aperta, si deve essere pronti alla repressione più dura, avallata
    e giustificata proprio dai benpensanti (che non si definiscono MAI rivoluzionari,
    ma moderati e proprio in virtù di questa definizione, camaleontici….).
    La guerra è guerra!!
    Qualunque forma di vita organizzata reagisce se attaccata e diventa più virulenta
    mentre tenta di riorganizzarsi: vedi il cancro…

    Quello che invece ritengo profondamente vergognoso è l’utilizzo di percosse e torture
    fisiche in occasione di fermi o reclusioni di persone comuni.
    Può bastare un nonnulla: un’antipatia definita “a pelle”, per esempio, o una parola fuori
    posto o ritenuta offensiva.
    Potrebbe bastare avere la pelle non bianca o avere l’ aspetto del tossico o avere
    una “faccia che non mi piace” o avere “la lingua lunga” o “girano voci che hai sorriso
    a mia moglie” o “quelli come te meritano una bella lezione…..” e si scatena l’inferno.

    Questi sono i casi in cui si rivela l’infame faccia del carnefice, protetto dall’appartenenza all’Istituzione (che si fa garante…) e che, nonostante l’evidenza, continua ad essere difeso
    dallo stato di diritto.

  12. davide steccanella ha detto:

    Arrestato oggi per corruzione il prefetto Fioriolli torturatore, fra le altre, di Elisabetta Arcangeli (“Li sta interrogando Fioriolli. Il nostro capo, Improta, segue tutto da vicino. La ragazza è legata, nuda, la maltrattano, le tirano i capezzoli con una pinza, le infilano un manganello nella vagina” cfr. Ex Commissario DIGOS Salvatore Genova su L’Espresso del 6 aprile 2012) ?

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