ammucchiati!
Ore 13, 55, Strasburgo, la Corte europea dei diritti umani emette la sentenza contro lo stato italiano per violazione dell’Art. 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo «trattamenti inumani e degradanti».
È l’ennesima condanna che lo Stato italiano subisce perché non rispetta una carta dei diritti che pure ha sottoscritto più volte.
La Corte inoltre «invita l’Italia a risolvere il problema strutturale del sovraffollamento delle carceri, incompatibile con la Convenzione Ue» La condanna della magistratura di Strasburgo avviene a seguito della denuncia di 7 detenuti nell’istituto penitenziario di Busto Arsizio e in quello di Piacenza. I detenuti erano rinchiusi in gruppi di 3 in celle di 9 metri quadrati, ovvero scontavano la loro condanna in uno spazio inferiore ai 3 metri quadrati, senza acqua calda e in alcuni casi privi di illuminazione insufficiente.
Tre metri quadrati per detenuto, meno della metà dei metri quadrati imposti dalle norme UE per l’allevamento dei suini! Vedi post del 5 marzo scorso qui
La Corte ha ingiunto all’Italia di porre rimedio alla questione entro un anno e pagare ai 7 detenuti un ammontare totale di 100 mila euro per danni morali. Allo stato attuale sono più di 550 i ricorsi presentati da altri reclusi che sostengono di essere costretti in celle dove avrebbero non più di 3 metri quadrati a disposizione.
La Corte ha infine osservato che nella fattispecie, i due penitenziari, in grado di accogliere non oltre 178 detenuti, nel 2010 ne ospitarono 376, toccando un picco massimo di 415 detenuti.
Alcune considerazioni:
–La Corte europea ha il potere di emettere soltanto sanzioni economiche verso i paesi trasgressori. Non ha facoltà di imporre scelte politiche di alcun genere, se non quelle di carattere economico e monetario, come il governo Monti ci ha abbondantemente dimostrato. Le sanzioni economiche, come questa, non preoccupano granché il governo perché queste multe vengono pagate con i soldi pubblici, ovvero sono soldi che vengono sottratti alle spese per la manutenzione delle altre carceri. Quindi sottratti ad altri detenuti e detenute. Sarebbe stato divertente se i ministri dei governi responsabili avessero dovuto sborsare i soldi di tasca loro. Ma non illudiamoci: nessun parlamento varerà mai una legge in grado di andare contro gli interessi di chi le leggi le scrive e le promulga.
Non è questa, dunque, la strada da percorrere. Queste iniziative sono utili per sbattere sotto gli occhi di tutti quelli che si definiscono “democratici” e “rispettosi dei diritti” quante stupidaggini dicono e pensano. Utile a far smettere a tutti e tutte la insulsa pantomima, il balletto di corte, nel definire questo paese un paese democratico, talmente democratico che esporta un po’ di democrazia, casomai con bombe a grappolo e altri strumenti di morte.
La strada da percorrere è rimboccarci le maniche e iniziare un percorso di lotta per farla finita col giudizio penale.
Organizzarci fuori e dentro le carceri per denunciare ogni giorno l’abominio del sistema penale e di quello carcerario, e cominciare a svuotare le galere con ogni mezzo.
OK!! Io ci sto!! Sono a disposizione per qualunque tipo di percorso di lotta per farla
finita col giudizio penale!!
lo stato italiano parla di democrazia ricordatevi che questa non e democrazia svegliatevi italiani e ora di smetterla di farsi prendere in giro alla fine ci rimettiamo sempre noi bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa