Chi ha paura di chi?

Giuseppe Romeo «Sergio», giovane extralegale, napoletano, muore a soli vent’anni, falciato dai carabinieri insieme a Luca Mantini, 25 anni, nel corso di un’azione di autofinanziamento dei Nap. Come molti altri militanti dei Nap, fu tra i più coerenti fautori della struttura politico-militare extralegale, a Napoli.

[Roberto Silvi, La memoria e l’oblio, 2009]

Liberare tutti. Il seme gettato da Lotta continua ha germogliato. In tanti all’interno dei penitenziari hanno raccolto e fatto proprio il dirompente messaggio di Lc. E’ nata una generazione di ex detenuti trasformati in quadri politici. Tornare indietro è impossibile. Dentro e fuori le carceri i Dannati della Terra inseguono una sola cosa. Il riscatto.

[Valerio Lucarelli, Vorrei che il futuro fosse oggi, 2010]

 

Un ricordo a due compagni dei Nap (Nuclei Armati Proletari) uccisi dagli sbirri di stato! Un ricordo per non dimenticare, non una commemorazione!

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12 risposte a Chi ha paura di chi?

  1. non conoscevo questa storia. Grazie dell’informazione.

  2. Marco Pacifici ha detto:

    Anna Maria Mantini Sorella di Luca e nostra Compagna, assassinata in via trionfale a Roma dal tenente(???) Tuzzolino (perdonate la mia Memoria forse non è esatto il nome della merda), una delle poche purtroppo volte in cui l’assassino è stato punito:su una sedia a rotelle tutta la sua merdosa vita dimmerda. Anna Maria ha aperto la porta della sua casa con il fermaporta, e l’assassino carabiniere le ha sparato in volto. Ha avuto quello che si meriterebbero tutti i criminali in divisa. Marco Pacifici.

  3. Marco Pacifici ha detto:

    La Compagna di Antonio Lo Muscio, Salerno, che era con Maria Pia Vianale sulle scale quando Antonio è stato fucilato vigliaccamente, era in cinta del loro figlio:è stata massacrata dalle guardie, ed il loro figlio è morto pochi anni fa giovanissimo mentre lavorava a nero sul motorino… siamo stati l’altr’anno al funerale della mamma Compagna di Antonio. (perdonatemi se non riesco a ricordare i nomi, era abitudine scordarsi anche i propri…) ERAVAMO TANTI ERAVAMO FORTI MA SU QUELLE BARE SEMPRE E SOLO I NOSTRI MORTI(liberamente da Claudio Lolli) NON C’E’ FUTURO SENZA MEMORIA.

    • Paolo ha detto:

      Mi fa’ immensamente piacere che qualcuno ogni tanto dica la verita’.Di Antonio,di Mariapia e di Franca e’ completamente falsato tutto!Noi viviamo in una societa’ che non e’ troppo dissimile da quella messicana,in un mondo corrotto dove lo stato non esiste e viene sacrificato dalle sole leggi del predominio con tutti i mezzi.La polizia che in teoria dovrebbe tutelare l’ordine si comporta troppo spesso in maniera criminale.Antonio Lo Muscio nato a Napoli nel ’54,Mariapia Vianale e Franca Salerno non sono mai stati dei criminali erano solo testimoni di vicende accadute a Napoli che fanno ancora oggi disgustare il mondo intero!Di loro si parla in maniera molto contorta denigrandoli e mascherando le loro generalita’ perche’se a qualcuno venisse in mente di riaprire il caso la magistratura per non perdere la faccia dovrebbe ammettere i legami tra la polizia e le varie forze dell’ordine con la criminalita’ comune!

  4. sergiofalcone ha detto:

    Ho ripercorso quegli anni. E quegli avvenimenti. In varie emeroteche. Quella ricerca doveva servire al libro che Oreste Scalzone aveva quasi ultimato: 1977. Libro che non è mai uscito. Ricordo, come fosse oggi, quella sera che uscivo dalla Biblioteca Nazionale. Ero turbato,… arrabbiato. Avevo letto di quel giorno a Roma. Quel che accadde il 1° di luglio del 1977… http://youtu.be/lsU9UrPgcms

  5. Alberta ha detto:

    Comunque l’assassinio di Luca Mantini e Sergio Romeo fù un’esecuzione . Come ebbe a dire il maggiore D’Amico alla sorella di Luca ,Annamaria Mantini ,in presenza del mio compagno Gianni Landi, all’ospedale di Careggi dove Luca era morente ” Bel rivoluzionario suo fratello ,ieri sera era in un night fiorentino insieme a Pasquale Abatangelo e stamani era a fare la rapina in piazza Alberti “.Questa è la riprova che quella di Piazza Alberti fù un’esecuzione a freddo perchè pedinati dalla sera prima e Piazza Alberti era già circondata. Per l’uccisione di Annamaria Mantini ,la versione di Tuzzolino ( che si trovava già all’interno dell’app artamento )fù che, era rimasto incastrato con il braccio nella porta ( quando Annamaria stava aprendo) e gli scappò un colpo . Annamaria Mantini fù colpita in pieno volto, fra il naso e l’occhio . Anche se sappiamo che la versione di Tuzzolino è falsa per vari motivi di ordine pratico, restano ancora tante domande e tanti dubbi su questa esecuzione… Onore a questi amici e compagni Assassinati !

  6. gianni ha detto:

    Faccio seguito al commento di Alberta dicendo che lo sbirro Tuzzolino fu colpito dai compagni dei NAP con arma da fuoco ed a causa di questo restò su una sedia a rotelle; anche quella di Anna fu un’esecuzione a freddo come quella del fratello Luca perchè gli sbirri erano già appostati dentro e fuori la casa ; quando Anna aprì la porta di casa con la chiave, lo sbirro Tuzzolino spalancò la porta sparandole in pieno volto Un grande abbraccio ideale, a Luca ed Anna, uniti purtroppo prematuramente nella vita e nella morte e rivendico la loro amicizia con le lacrime e col sangue agli occhi. GIANNI LANDI

    • Marco Pacifici ha detto:

      Su una sedia a rotelle tutta la sua merdosa vita dimmerda, ma sarebbe buona cosa che tutti gli assassini torturatori facessero la stessa fine:non sotto terra, troppo facile, ma li a guardarsi allo specchio e sputarsi addosso. Marco Pacifici .

      • gianni ha detto:

        Ciao Marco, sono d’accordo con te a non uccidere certi bastardi, ma non perchè non se lo meritino, ma perchè si è sempre detto: “colpiscine uno e ne educhi cento”. Ci siamo provati , ma purtroppo è servito a poco e bisognerebbe ricominciare in un contesto non come quello attuale caratterizzato da insensibilità, egocentrismo, edonismo spicciolo ed incoscenza sociale. Vorrei però farti sorridere ricordando quello che mi disse un giorno a Carrara nel 1977 il compagno Belgrado Pedrini, uscito da poco dopo trenta anni di galera, anarchico, antifascista ed ancora militante in armi: ” Gianni non lasciare feriti… perchè poi parlano”!!!A pugno chiuso , senza pentimenti e convivendo dolorosamente con certi ricordi. Gianni Landi

      • Marco Pacifici ha detto:

        Gianni, mentre aspetto di ri-conoscerci con Te ed Alberta, scrivo quello che ho scritto sul blog della mia Sorella e Compagna Valentina Baruda “polvere da sparo”. Noi, quando riuscivano a prenderci,(ed era solo per infami e pentiti…) dopo un’ora che stavamo al gabbio iniziavamo a pianificare la nostra evasione:ora saro’ vecchio e rincojonito, ma vorrei sapere chi ha consigliato ai Compagni e Compagne dopo 11 anni dal massacro della Diaz e di Bolzaneto di aspettare la decisione della cassazione che neanche la migliore delle ipotesi poteva esser positiva, senza fare la bella(a Roma significa andar latitanti, levarsi dai creapopoli, non farsi prender dalle guardie):sempre meglio tutta la Vita in Patagonia o in una grotta del paleolitico che un’ora nel ventre dalla bestia. E’ da ieri che piango come un pischello… di Eroi e di Assassinati e torturati ne abbiamo troppi tanti troppi: MASSIMO RISPETTO PER ALBERTO E TUTTI, MA COME VI è VENUTO IN MENTE… Cuccioli Nostri…

      • Marco Pacifici ha detto:

        Comunque sto saltando dalla gioia immensa: sembra che Francesco Jimmy Puglisi e Davide Vecchi condannati a 13 e 15 anni, per devastazione(codice rocco fascista) si siano “resi irreperibili”. Chiunque abbia la possibilita di aiutarli lontanissimo da questa ita(g)lia fascista faro’ il possibile per mostrare materialmente la mia solidarieta.Nel senso chiaro e limpido che anche se ci moriamo di fame grazie alle banche comunioni e liberazione ed equitalia,gli inviero’ ogni dracma potro’ permettermi.

      • gianni ha detto:

        Sono d’accordo con quanto scrivi a proposito di latitanza , di evasione e di aiuto solidale ad eventuali compagni perchè anche avendo assaggiato per poco tempo le patrie galere è meglio vivere come eremiti o come uccel di bosco che marcire la dentro; ad ogni modo non ci scordiamo che certe evasioni, come quella di Pasquale Abbatangelo con Saccani, sono state “facilitate” per individuare le persone che li aiutavano e costruirsi l’organigramma degli” oppositori” ed i possibili “ricoveri”!!! Inpariamo dalle esperienze passate e dall’uso che fanno dei computer e di tutti i mezzi elettronici che sanno farne gli sbirri in camice bianco. Non aiutiamoli nel loro lavoro! Gianni Landi

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