La “pericolosità sociale”

“Tutta la penalità del secolo XIX diventa un controllo che non pone in dubbio se ciò che fanno gli individui è d’accordo o no con la legge, ma che interviene piuttosto al livello di ciò che possono fare, sono capaci di fare, sono disposti a fare, sono sul punto di fare. […]

La grande lezione della criminologia e delle penalità del fine del secolo XIX  fu la concezione scandalosa in termini di teoria penale, di pericolosità. La nozione di pericolosità significa che l’individuo deve essere considerato dalla società al livello delle sue possibilità e non dei suoi atti, non al livello delle infrazioni effettive ad una legge anche effettiva , ma delle possibilità di comportamento che esse rappresentano.”

M. Foucault, La verità e le forme giuridiche, Napoli 2007

“[il manicomio criminale] non è, come si crede, un alleviamento delle pene, perché se toglie di mezzo l’infamia, sostituisce alla reclusione temporanea quella perpetua, che è ben più severa e sicura; e quanto più un delinquente è pazzo tanto più presto e più seriamente ce ne premunisce”

Cesare Lombroso, Delitto, genio, follia  Scritti scelti
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