L’inquieta realtà fa spavento!

Molte persone ci hanno chiesto, negli anni recenti, quando siamo tornati a calpestare le strade dopo decenni passati dietro le sbarre, perché la scelta delle armi?

La maggior parte delle risposte è venuta da quelli che non avevano fatto quella scelta, giornalisti, scrittori, sociologi, analisti vari.

Poi è trascorso del tempo e anche alcuni tra quelli che avevano fatto quella scelta hanno riconosciuto le proprie motivazioni nella risposta alle stragi fasciste, come piazza Fontana il 12 dicembre 1969.

Certamente l’immagine delle persone uccise nelle stragi, non solo piazza Fontana, anche Brescia 28 maggio 1974, o il treno Italicus nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974, mentre questo transitava presso San Benedetto Val di Sambro, scuotevano la sensibilità e potevano condurre a scelte. Ma provate a confrontarle con le immagini di cui ci siamo cibati quotidianamente e che arrivavano dal Vietnam. Gli anni erano gli stessi, le immagini no

 

[altre immagini le potete trovare su internet]

 

 

Provate a guardarle. Provate a pensarvi in quell’età tra venti o trent’anni nel vedere queste immagini, provate a immaginarvi giovani pieni di voglia di dare un senso alla propria vita, non solo sopravvivere. Beh, in quel caso, non si hanno molte scelte da fare: o fuggi via e getti la testa nella nebbia fitta che ti impedisce di guardare la realtà, continuando una sopravvivenza fatta di lavoro, consumo e famiglia, oppure spalanchi gli occhi per vedere meglio e decidi che devi far qualcosa per fermare quelle atrocità.

E noi le nostre scelte le abbiamo fatte.

Forse è questo uno dei motivi del perché oggi ragazze e ragazzi non guardano la realtà, ma placano la passione sprofondando in una realtà virtuale, utile a non produrre sensazioni.

Certo se guardassero con attenzione i morti e le sofferenze prodotte dagli interessi e dalle dabbenaggini di politici al governo e all’opposizione, a soli fini propagandistici, queste immagini potrebbero smuovere la voglia di fare qualcosa di simile a ciò che abbiamo fatto noi.

 

 

Ma per ora loro guardano da un’altra parte, state tranquilli. Per ora!

note:

*è il massacro di My Lai nel quale sono stati uccisi 500 civili a sangue freddo dalla Compagnia Charlie, primo battaglione, 20° fanteria, della Divisone americana. Negli anni successivi, notizie di altre atrocità nella zona, sono filtrate nella stampa, spesso molti anni dopo il fatto. Per esempio, nel 2003, il quotidiano dell’Ohio Toledo Blade, ha rivelato una campagna di tortura e omicidi durante un periodo durato mesi, compresa l’esecuzione sommaria di due uomini ciechi da parte di una squadra di “perlustrazione” che si chiamava Squadra Tigre.

*[morte in Messico] Si chiamava Valeria, aveva 23 mesi. È annegata con le braccia al collo di sua papà, nel Rio Grande, il fiume che separa il Messico dagli Stati Uniti. «America sveglia», urla l’editoriale del New York Times, È un’immagine che resterà nella memoria. Oscar Alberto Martinez Ramirez, 25 anni, e la moglie Tania Vanessa Avalos, 21 anni, erano partiti da San Martin, un borgo di San Salvador. La famiglia stava quindi tornando dal ponte quando Martínez [il padre] si è fermato e guardando il fiume ha detto: ‘ecco dove attraverseremo’. Ha attraversato prima con la bambina e l’ha lasciata sul lato americano. Poi si è voltato a prendere la moglie, ma nel frattempo la piccola era caduta in acqua. Si è subito tuffato per provare la salvarla, ma la corrente li ha travolti entrambi.

*[il bambino] Alan Kurdi, un bimbo siriano di 3 anni adagiato sulla spiaggia della Turchia, lui ormai senza vita, nel settembre del 2015.

Storie che parlano di fughe non riuscite e di speranze soffocate.

*Alcuni mesi fa a Matamoros c’erano circa 1.800 persone in attesa di essere intervistate per l’asilo. Ora sono diventate circa 300, ma essendoci solo tre slot di interviste la settimana la coda è comunque molto lunga.

* due avvocati hanno accusato di “crimini contro l’umanità”: funzionari e politici perché avrebbero creato la “rotta migratoria più mortale del mondo”, lunga la quale sono morte 12.000 persone.

«Migliaia di migranti morti in mare»,

la Ue denunciata davanti alla Corte dell’Aja

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