Regno Unito: dalla Brexit alla militarizzazione totale
Una stretta sulla sicurezza e un piano anticrimine per riprendere il controllo delle strade; inoltre una ristrutturazione del sistema carcerario da 2,5 miliardi di sterline (costruzione nuove carceri e ristrutturazione di vecchie).
Primo ministro da pochi giorni, ecco cosa prepara Boris Johnson: “Il tempo della pietà è finito“, ha detto riferendosi ai crescenti accoltellamenti e alle violenze perpetrate dalle gang, promettendo nuove carceri e più poteri alla polizia. Un piano, osserva il settimanale online, Mail on Sunday, con il quale il leader dei conservatori tenta di riaffermare la reputazione dei Tory come il partito della legge e dell’ordine. Johnson dice di aver scoperto che Londra è la città più violenta, (a Londra quest’anno sono stati uccise 7 persone. A Birmingham tre teenagers sono stati ammazzati nel giro di due settimane e finora sono stati denunciati 269 crimini con coltello”).
Una violenza addirittura superiore a quella di New York, queste notizie hanno pubblicato i giornali vicini ai conservatori, veri appelli allarmistici.
Che a Londra stiano crescendo gli scontri tra bande giovanili, scontri prevalentemente giocati al coltello, è cosa nota, ma nel complesso, il leader si è dimenticato di dire che in Europa i reati sono in netta diminuzione. Gli unici reati in aumento sono le violenze sessuali.
Riguardo ai giovani, sono 27.000 i ragazzi dagli 11 ai 17 anni che fanno parte di gruppi dediti a crimini, violenze e omicidi nelle gang del Regno Unito. Quasi tutti provengono da storie di povertà ed esclusione sociale.
Qualche anno fa, al sorgere di questo fenomeno sociale, i governi inglesi portarono l’imputabilità penale all’età di 10 anni (il più basso in Europa: è 14 in Italia; 13 in Francia e Spagna).
Così abbiamo visto nel Regno Unito galere stracariche di bambini, con tragedie inenarrabili, una sorta di “grande internamento” infantile con caratteristiche inimmaginabili.
Secondo alcuni analisti questo internamento infantile non solo non ha diminuito gli accoltellamenti tra bande giovanili, ma ha contribuito alla crescita dell’aggregazione di giovani in bande. Non era difficile immaginarlo: i 27.000 ragazzi tra 11 e 17 anni non vivono sulla luna, ma in mezzo a noi, nella città; quasi 400.000 altri ragazzi li conoscono e hanno o hanno avuto rapporti con loro. Tranne per gli imbecilli, era possibile per tutti capire che più ne reprimi, più ne rendi attivi su quel terreno, se non altro per solidarizzare o imitare i loro amici.
Chi produsse questa barbarie nel Regno Unito?, udite, udite!, è stato il “progressista” Tony Blair che aveva vinto le elezioni nel 1997 all’insegna dello slogan tough on crime, tough on its causes (duri con la criminalità e con le sue cause).
Anche in Italia, qualche tempo fa la Lega aveva preparato e depositato un disegno di legge che abbassava l’età imputabile dai 14 attuali ai 12 anni. E c’è chi sii accoda alla Lega. che schifo!!!!
ABOLIAMO LE GALERE!
Buongiorno compagno,
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