È appena uscito un libro molto utile ai movimenti di lotta. Analisi e riflessioni necessarie per conoscere e contrastare la repressione:
Prison Break Project – COSTRUIRE EVASIONI, sguardi e saperi contro il diritto penale del nemico – Edizioni Bepress 2017
Parlare, riflettere e scrivere di lotte e repressione è un esercizio arduo e spesso ingrato. Bisogna entrare nel terreno avverso, in quel perimetro composto da dispositivi linguistici o operativi che disegnano i limiti, sanciscono decisioni, attivano punizioni dannatamente reali proiettate sulle vite altrui. Ciascuno di noi è un potenziale obiettivo della repressione
[dalla quarta di copertina]
In Italia, dal 2001 in poi, la repressione rivolta ai movimenti sociali ha visto una forte accelerazione. Il fenomeno non è solo materia di tribunali, ma anche di politici e media.
È tuttavia necessario considerare anche il piano giuridico, esaminando le evoluzioni dei dispositivi più usati contro le lotte sociali. Il testo si confronta con alcune inchieste giudiziarie e con le eterogenee pratiche di lotta e resistenza messe in atto dai movimenti.
Non ci troviamo in una situazione di emergenza democratica: la guerra senza quartiere al “nemico pubblico” è la regola di qualsiasi governo. Per questo preferiamo parlare di diritto penale del nemico.
Dal basso e dal ventre dei movimenti, non vogliamo dettare la linea ma contribuire a inceppare il meccanismo repressivo.
[dalla prefazione di Salvatore Ricciardi]
Seguendo il filo di queste indicazioni, con tutte le variazioni possibili, si potrà, in poco tempo, avere un quadro, via via, più preciso delle tendenze che sta assumendo la repressione e accumulare conoscenze per non farci trovare impreparati, né colti alla sprovvista.
Avere questo libro tra le mani è importante; ancora più importante è leggerlo e discuterlo collettivamente; ma la vera sfida è quella di continuare questa riflessione sul piano pratico, senza tralasciare quello analitico.
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Prison Break Project è un progetto di analisi sulla repressione dei movimenti sociali . Anima un blog (prisonbreakproject.noblogs.org) e ha autoprodotto nel 2014 il libretto “Terrorizzare e reprimere”