Era la notte che ci portava dal 30 al 31 ottobre 1946 a Roma, 70 anni sono passati. Esattamente 70, qualcuno ricorda? La memoria è terreno di scontro tra classi, popoli, imperialismi.
Quella notte, appena passate le 2 e mezza, una forte esplosione scuote l’area di Porta Pia. Da poco, da pochissimo, la popolazione di Roma aveva smesso di venir svegliata da bombe ed esplosioni. La guerra era appena terminata, Roma cercava di raccogliere le forze per iniziare la lotta per il pane, scarso, scarsissimo, reso più difficile dalla “borsa nera” che imperversava per costruire i “nuovi ricchi” in quel dopoguerra.
Si raccoglievano le macerie nella zona di San Lorenzo, di Ostiense, pesantemente bombardate dagli aerei alleati alla caccia di tedeschi che erano già partiti. La popolazione cercava di riconquistare il sapore del silenzio della notte e il grido mattiniero dei venditori, quello dei comizi politici, delle rivendicazioni sociali. Altri suoni.
Una guerra era terminata, un’altra si dispiegava col suo volto di morte e distruzione.
Quell’esplosione di fine ottobre di settant’anni fa colpì l’ambasciata britannica a Roma. Il 4 novembre di mattina arrivò il volantino di rivendicazione:
Il Comando supremo dell’Irgun Zvai Leumi in Eretz Israel rivendicava l’attentato con un lunghissimo comunicato che, dopo aver ricordato agli italiani le nefandezze dell’oppressore britannico, affermava:
«… L’attacco all’ambasciata britannica a Roma segna l’inizio dell’allargamento del fronte militare ebraico al di fuori di Eretz Israel. Il popolo ebraico condurrà la guerra contro l’oppressore britannico ovunque e con tutti i mezzi fino a che la Patria non sarà liberata e il popolo non sarà redento….»
Chi erano quelli dell’Irgun Zvai Leumi in Eretz Israel? Un’organizzazione sionista che organizzava clandestinamente i viaggi di ebrei dai paesi europei in Palestina. Era in contrasto con il sionismo “ufficiale” di Ben Gurion che con l’Haganah faceva le stesse cose, ma l’Irgun raccoglieva la destra sionista che criticava Ben Gurion di accettare la trattativa con i britannici per discutere la spartizione della Palestina tra arabi ed ebrei e le quote di trasporti di ebrei europei in Palestina. La trattativa era difficile, perché i comandi inglesi sapevano che questi ingenti trasferimenti di ebrei in Palestina servivano a iniziare la guerra di conquista della Palestina da parte dei sionisti e non volevano che si accendesse quel focolaio. Anche Ben Gurion con l’Haganah organizzava trasporti clandestini forzando o aggirando il blocco delle navi inglesi, le differenze con l’Irgun, in realtà erano sottili, difatti di lì a poco tutta l’estrema destra sionista, seguace dell’ala militare di Jabotinsky e che militava nell’Irgun, entrò nell’Haganah, che diventò l’esercito ufficiale di Israele per la conquista della Palestina, anche se si definisce “esercito di difesa”. Quello che si è notato in questi anni dell’occupazione sionista della Palestina, è stata la pochissima differenza nel movimento sionista tra sinistra laburista ed estrema destra.
Uno dei maggiori indiziati di questo attentato terroristico, Ze’ev Epstein arrestato dalla polizia italiana, gli altri riuscirono a fuggire, morì durante una tentata evasione dalle celle della Questura, era grande amico di Menachem Begin (futuro premier delle stato di Israele, così come l’attuale blocco dirigente di Israele proviene da quell’area di estrema destra), che lo ricorda nelle sue memorie.
[Menachem Begin in un comizio nel 1948. Notate lo stemma dell’Irgun sul palco]
L’Irgun realizzò numerosi attentati terroristici, soprattutto ai danni della popolazione civile palestinese perché lasciasse il proprio territorio, e l’Haganah di Ben Gurion non fu di meno. Nell’Irgun militavano molti con idee molto vicine a quelle fasciste, il loro odio per l’Inghilterra era molto marcato anche per questa provenienza e gli attentati dinamitardi ai luoghi di ritrovo delle truppe inglesi furono molti. Per l’attentato di Roma, alcune testimonianze di personaggi fascisti italiani legati alla RSI (repubblichini) come Romualdi, dichiararono che l’esplosivo per l’attentato fu fornito da loro (gruppo neofascista Far) agli ebrei dell’Irgun in virtù di questo legame ideologico.
[Manifesto dell’Irgun. Notate come il territorio che volevano conquistare denominato Eretz Israel comprende tutta la Palestina, tutta la Giordanie e il sud della Siria]
Altro capitolo è quello dei finanziatori dell’Irgun; pare siano stati personaggi molto ricchi e in vista, le indagini degli inquirenti italiani e inglesi individuarono un grande armatore come principale finanziatore.
Quell’attentato non fu il solo, ne seguirono altri in otto città italiane: Bari, Firenze, Milano, Napoli, Roma, Padova, Torino e Venezia, le esplosioni furono di poco conto ma i comunicati inveivano tutti contro gli inglesi che attuavano il blocco a una immigrazione in Palestina di ebrei oltre le quote stabilite.
Una pagina su cui è calato un silenzio omertoso. Eppure da quell’episodio di 70 anni fa, scavando, scavando, si potevano e si possono capire tante cose, poi regolarmente manifestatesi.
Ricordare, e contestualizzare, dovrebbe aprire gli occhi a molte persone che ancora oggi sembrano avere il prosciutto sugli occhi. condivido volentieri, anche su FB, perchè sia chiaro che il Nostro non è facile sentimentalismo ogni volta che viene perpetrato un genocidio, al di là di ogni ideologismo. Questo è ” Stare nella Storia ” !