C’hanno rotto i maro’…

(agenzie) INDIA- KOCHI – L’Alta corte del Kerala ha ufficialmente autorizzato il permesso ai Marò, detenuti in India da febbraio, di poter trascorrere a casa le vacanze di Natale. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone hanno ottenuto una licenza della durata di due settimane, licenza che entrerà in funzione dal momento in cui i due militari lasceranno l’India. Per il provvedimento voluto dal giudice dell’Alta corte del Kerala tale permesso dovrà essere accordato con una garanzia finanziaria di 60 milioni di rupie, pari a oltre 826.000 euri.

…Se…. Se il governo italiano e i suoi ministri avessero dedicato un decimo di soldi e di tempo di quanto hanno dedicato ai due Marò, ai detenuti e alle detenute che marciscono e soffrono nelle carceri italiane….

…Se… se cercassimo di convincere i “nostri” governanti di NON togliere i soldi al lavoro dei detenuti e delle detenute italiane per spenderli nel cercare di riportare a casa chi va in giro a sparare sui pescatori, illudendosi di fare la “guerra ai pirati” …

…Se… se ci domandassimo quanti detenuti e detenute italiane otterranno la licenza per passare le feste in famiglia…

… Se… sapessimo che….

…beh, ora ve lo diciamo: nelle carceri italiane sui 38.532 detenute e detenuti condannati definitivamente (le/gli altri 30.000, non sono ancora condannati con sentenza definitiva, quindi sono ancora  innocenti) ben 29.686 hanno da scontare meno di 5 anni di carcere…. domandiamo ai ministri… quanti di queste e questi avranno la licenza per trascorrere le feste fuori dal carcere???

Almeno togliete quella  c… di scritta nei tribunali… ma quale uguale per tutti.carogne!!!!

…e… strozzatevi col panettone !

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3 risposte a C’hanno rotto i maro’…

  1. maurizio ha detto:

    i MARò ERANO LI PER PROTEGGERE UNA NAVE ITALIANA,STATE FACENDO DEI PARAGONI FUORI LUOGO. STATE FACENDO UNA INFORMAZIONE DEL PIFFERO

  2. sergio falcone ha detto:

    Cesare Pavese – L’UOMO SOLO – Léo Ferré

    L’uomo solo – che è stato in prigione – ritorna in prigione
    Ogni volta che morde in un pezzo di pane.
    In prigione sognava le lepri che fuggono
    Sul terriccio invernale. Nella nebbia d’inverno
    L’uomo vive tra muri di strade, bevendo
    Acqua fredda e mordendo in un pezzo di pane.

    Uno crede che dopo rinasca la vita,
    Che il respiro si calmi, che ritorni l’inverno
    Con l’odore del vino nella calda osteria,
    E il buon fuoco, la stalla, e le cene. Uno crede,
    Fin che è dentro uno crede. Si esce fuori una sera,
    E le lepri le han prese e le mangiano al caldo
    Gli altri, allegri. Bisogna guardali dai vetri.

    L’uomo solo osa entrare per bere un bicchiere
    Quando proprio si gela, e contempla il suo vino :
    Il colore fumoso, il sapore pesante.
    Morde il pezzo di pane, che sapeva di lepre
    In prigione, ma adesso non sa più di pane
    Né di nulla. E anche il vino non sa che di nebbia.

    L’uomo solo ripensa a quei campi, contento
    Di saperli già arati. Nella sala deserta
    Sottovoce si prova a cantare. Rivede
    Lungo l’argine il ciuffo di rovi spogliati
    Che in agosto fu verde. Dà un fischio alla cagna.
    E compare la lepre e non hanno più freddo.

  3. sergiofalcone ha detto:

    IL PREZZO DI DUE ASSASSINI

    Da due giorni veniamo ripetutamentee bombardati dalla gioia sguaiata di innumerevoli cronisti di regime che ci vorrebbero complici gaudenti dei festeggiamenti per il “ritorno in patria” dei due marò. I più eccitati blaterano addirittura di “passaggio importante che cementa la comunità nazionale” (un coglione di cui non ricordiamo il nome, ieri in tv)… dopo averla dissanguata per un anno con le cure da cavallo di mr Monti.

    Mentre le scuole cadono a pezzi e l’attacco ai proletari non conosce sosta, lo stato italiano spende più di 800.000 euro per permettere a due assassini di passare le vacanze di Natale a casa… a spese nostre. Questi maiali, che hanno deliberatamente ucciso due inermi pescatori pretendendo di farci credere che li avevano scambiati per “assalitori”.

    Vogliamo poi parlare dell’eroismo dei due? Sembrerebbero più un incrocio tra Fabrizio Corona e il ‘fascismo chic’ di tanti portaborse della destra parlamentare: diplomatici figli di papà che per hobby cantano rock ‘repubblichino’ a Tokyo, ex Frontisti della Gioventù che cercano di accaparrarsi tutto quello che gli capita sotto tiro quando occupano una qualsiasi poltrona con portafoglio, ‘tronisti’ e lacché del Lele Mora di turno… Tanto per ribadire di che pasta sono fatti, non una parola di dispiacere o di cordoglio per le due vittime del loro grilletto facile! E certo, loro sono sottouomini, basta vederli come son vestiti, c’hanno mica gli occhiali da sole a goccia e i vestiti firmati come noi marò d’Italia!

    Specularmente, non sono neanche stati l’emblema di quell’Italia maschia e fascistoide che in loro si riconosce. Forse un marine statunitense (che disprezziamo dal più profondo di noi stessi) avrebbe almeno assunto la responsabilità e affremato la razionalità della dura regola della guerra. Questi no, stanno a prendere il sole in posa per dei foto-reporter che vorrebbero farci trepidare per loro. No, noi oggi non facciamo festa per questi due esemplari del peggio che ha saputo produrre questa nazione e questa società.

    Maelzel

    [ infoaut – informazione di parte, venerdì 21 dicembre 2012, http://www.infoaut.org/index.php/blog/editoriali/item/6432-il-prezzo-di-due-assassini ]

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