…15 dicembre 1976, ore 5 di mattina, una casa popolare viene circondata da un foltissimo schieramento di forze dell’ordine…

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36 anni fa …. 

il piombo di stato cercava di spegnere il sorriso di un ragazzo di vent’anni appena compiuti.

Il sorriso di Walter sapeva di lotta, di solidarietà, di ribellione, di rivoluzione. Quel sorriso portava con se le parole, le azioni, gli insegnamenti dei molti volti che avevano attraversato quel territorio: Sesto San Giovanni. Un nome che aveva terrorizzato tutti i poteri oppressivi e antioperai. Nemmeno il fascismo era riuscito a “normalizzare” Sesto San Giovanni. Walter era nato lì.  Walter aveva respirato dalla nascita gli anni duri della metà del decennio “Cinquanta”, era cresciuto negli anni della riscossa operaia del decennio Sessanta e Settanta. Aveva giurato a se stesso e a quei volti di proseguire per la strada del comunismo! E questo ha fatto Walter, con coerenza, con determinazione, ma anche con gioia, quella che accompagna sempre, insieme a tante sofferenze, un percorso rivoluzionario.

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Ciao Walter. Questo ricordo non è all’altezza della tua breve, significativa e profonda esistenza.  Ma il ricordo è sincero e indelebile!

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3 risposte a …15 dicembre 1976, ore 5 di mattina, una casa popolare viene circondata da un foltissimo schieramento di forze dell’ordine…

  1. Marco Pacifici ha detto:

    WALTER ALASIA SI E’ PORTATO DIETRO UN PAIO DI CRIMINALI VIGLIACCHI IN DIVISA:QUELLO CHE DOVREMMO FARE TUTTI QUANDO SARA’ L’ORA DI ANDARSENE ALL’INFERNO. Ghe la Terra ti sia lieve Walter. Marco.

  2. sergio falcone ha detto:

    “Non è neanche immergendosi nello studio e nei ‘lavori di casa’ che ti liberi e ti realizzi diversamente. Le cose che si vogliono bisogna prendersele […]. Io sono uno dei tanti che pensano di cambiare qualcosa – e non ritengo di essere un utopista come dice mio padre – quelli che dicono così vogliono nascondere la loro paura e il loro egoismo. Quindi pensa che la tua libertà te la devi costruire – questo l’unico consiglio, anche se troppo generico che posso dare”, Walter Alasia.

    “Walter non era figlio di nessuna variabile impazzita. Era figlio del suo tempo e di Sesto San Giovanni, la rossa Sesto […]. Sono gli anni delle grandi lotte operaie, delle stragi di stato, delle rivolte studentesche, del Cile, del Portogallo, dell’antifascismo militante, dei gruppi extraparlamentari, delle occupazioni di case. Tutte esperienze che Walter ha attraversato fino alla scelta e alla militanza nella lotta armata, che era comunque una scelta di vita e non di morte. Una scelta ed un bisogno di liberazione tanto forte e irrinunciabile da arrivare anche a giocarsi la vita”, Ivana Cucco, compagna di Walter Alasia.

  3. gianni ha detto:

    Salvatore, fai benissimo a ricordare i Nostri morti, anche se fanno aprire delle ferite che non si rimargineranno MAI ! chi ricorda Walter come un assassino potenziale ( appellativo, etichetta appioppata a mollti di noi) vorrei rispondere con una riflessione di Eliseo Reclus: ” Nella società odierna non puoi essere considerato un galantuomo da tutti. O sei un ladro, un assassino,un sobillatore insieme agli oppressori e ai fortunati dalla pancia piena, o sei un ladro, un assassino, un sobillatore insieme agli oppressi, gli sfruttati, i sofferenti e i denutriri. Tocca a te, uomo titubante e impaurito, scegliere”. ed ancora ” nell’obbiettivo di far nascere una nuova società di pace, gioia ed amore, è necessario che i giovani non abbiano paura di morire”. Walter con molta probabilità non si era posto il dilemma se essere anarchico o comunista perchè sono sinonimi di libertà ed uguaglianza, quindi due termini necessari ed indivisibili della rivoluzione; La società esistente è governata dalla forza, quindi siamo giustificati nell’usare la violenza come risposta, e “chi ha esitato questa volta non sarà con noi domani”. Walter sarai sempre con NOI. Gianni Landi

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