Correva l’anno 1955 in California. Era il 1 dicembre in una cittadina, Montgomery, una ragazza che lavorava in una sartoria stava tornando a casa in autobus e, poiché l’unico posto a sedere libero era nella parte del mezzo riservata ai bianchi, andò a sedersi lì. Ma lei era di colore scuro e, quando salirono sull’autobus alcuni passeggeri bianchi, il conducente dell’autobus James Blake le ordinò di alzarsi e andare nella parte riservata ai neri.
Rosa disse NO e rimase seduta al suo posto. Il conducente fermò così l’automezzo, e chiamò i poliziotti per risolvere la questione.
Rosa Parks fu arrestata e incarcerata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine. Il giorno successivo da parte della popolazione nera e antirazzista cominciò il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, che durò per 381 giorni; dozzine di pullman rimasero fermi per mesi finché non fu cancellata quella legge segregazionista. Le proteste da lì si moltiplicarono e investirono tutto il paese, iniziando a incrinare la cultura razzista degli Stati Uniti.