Lo Stato massacra nelle carceri e nelle strade

Giuseppe P. 65 anni è morto domenica mattina 11 novembre nel carcere “Don Soria” di Alessandria dov’era entrato solo due giorni prima per non essersi sottoposto alla prova dell’alcol-test.

Aveva chiesto di scontare la condanna (4 mesi) presso la propria abitazione, come previsto dalla cosiddetta legge “svuota-carceri” (Decreto Legge 22.12.2011 n° 211 , G.U. 20.02.2012), ma il giudice non ha ritenuto “idoneo” il domicilio proposto, decidendo di mandarlo in galera.

Salgono così a 140 i decessi nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno (di cui 53 per suicidio).

Dal 2000 ad oggi 2.072 persone sono state uccise, in stato di detenzione, dal sistema carcere; di cui 744 per suicidio. Sono cifre da guerra. Una guerra che lo Stato ha dichiarato contro gli ultimi di questa terra, all’insegna della “sicurezza”!

Sempre all’insegna della “sicurezza”, nelle strade, ieri, di fronte alle massicce proteste delle nuove generazioni, massacrate dalle politiche dei governi a sostegno di banche, finanziarie e grandi corporations (multinazionali), che prospettano alle ragazze e ai ragazzi un presente disastroso e un futuro ancor più infame,

la forza militare dello Stato scova e colpisce pericolosi Black Bloc nei cortei:

 

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