di Vito Totire
Qualche anno fa sollevammo il problema del carcere di Brindisi, specchio alquanto fedele della criticità del sistema carcerario a livello nazionale. Alcune reazioni istituzionali all’epoca cercarono di negare la evidenza con toni da “tutto va bene madama la marchesa”. Ma da quel momento non abbiamo assistito a provvedimenti che consentissero di coltivare la speranza del cambiamento. Anzi gli ultimi tre governi in carica hanno fatto di tutto per affossare le proposte emerse dai tavoli degli “Stati generali per l’esecuzione penale”.
Dunque gli ultimi tre governi hanno tollerato anzi consentito il peggioramento delle condizioni di vita nelle carceri sia per le persone detenute che per i lavoratori penitenziari; hanno consentito la ricrescita degli indici di affollamento (la Puglia è al top del degrado) e la negazione diffusa dei diritti e delle prerogative costituzionali. In questo quadro giunge la denuncia – giovedì 19 dicembre – tramite Radio carcere di un Comitato costituito dalle persone detenute a Brindisi che lamenta: