Dieci anni fa il 31 luglio 2009, veniva arrestato per un nonnulla Francesco Mastrogiovanni, aveva 58 anni e faceva l’insegnante della scuola elementare.
Con un vasto spiegamento di forze dell’ordine, nemmeno fosse un pericoloso killer, è stato catturato nelle acque della costiera del Cilento (Salerno) e portato al centro di salute mentale dell’ospedale San Luca, a Vallo della Lucania, per un trattamento sanitario obbligatorio, Tso.
Concretamente è stato legato mani e piedi a un letto di contenzione per 82 ore, senza un attimo di libertà, ha potuto mangiare una sola volta all’atto del ricovero, ha assorbito poco più di un litro di liquidi da una flebo. La sua dieta per tre giorni e mezzo sono stati i medicinali (En, Valium, Farganesse, Triniton, Entumin) che dovevano sedarlo. Sedarlo da cosa non è dato sapere, Francesco non aveva manifestato alcuna forma di aggressività, né di atti sconsiderati prima del ricovero.
La sua colpa, colpa per questo sistema autoritario, era di essere un anarchico e di aver cantato alcune canzoni anarchiche mentre le guardie cercavano di arrestarlo per nulla che aveva fatto.
Moriva il 4 agosto 2009, legato al letto di contenzione dopo 82 ore.
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