Il Centro antiviolenza ‘Donna L.I.S.A.’ ha lanciato il Crowdfunding su Produzioni dal Basso per saldare il debito che l’associazione Donne in Genere Onlus ha con l’Ater.
Centro Donna L.I.S.A., (Libertà, Internazionalismo, Soggettività, Autodeterminazione), è il centro antiviolenza creato nel 1997 e gestito dall’associazione Donne in Genere, nata come gruppo informale di donne che dal 1995 è divenuta associazione.
Le nostre attività sono state caratterizzate dalla scelta dell’autodeterminazione, del contrasto e della denuncia del potere patriarcale, che abbiamo poi praticato con una azione di “disobbedienza civile” occupando nel novembre del 1997 uno spazio abbandonato da tempo nel quartiere dove operiamo.
Occupazione pienamente riuscita grazie all’impegno e alla solidarietà di tantissime donne, sia singole che associazioni, disposte a sostenerci e a condividere con noi le notti in terra, la mancanza di acqua e di luce, le visite della polizia, l’entusiasmo e la voglia di farcela nel rispetto delle differenze reciproche, mantenendo e costruendo insieme al movimento femminista iniziative comuni.
Il Centro Donna L.I.S.A. e i servizi di formazione e d’informazione sulla violenza di genere e la salute femminile e la consulenza legale che sono offerti gratuitamente a tutte le donne, si basano interamente sul volontariato delle socie di Donne in Genere, su alcuni progetti finanziati e sul sostegno economico delle donazioni.
«Sono ben 13.510 euro che gravano sul centro in uno spazio di proprietà dell’Ater, ristrutturato a spese dell’associazione».
«Per 21 anni e’ stato applicato dall’Ater un canone commerciale, troppo alto per chi come noi da sempre si autofinanzia- spiegano su Produzioni dal Basso le donne del centro, tra le fondatrici della rete nazionale D.i.Re-Donne in Rete contro la violenza, nella rete del 1522 e attive nel movimento Non Una Di Meno- Abbiamo cosi’ deciso di attuare un’autoriduzione, che ci ha consentito di andare avanti in tutti questi anni, ma al tempo stesso ha determinato l’accumulo di una sostanziosa morosità nei confronti dell’Ater. Dopo molti anni e molte battaglie, finalmente al nostro centro e’ stato riconosciuto un ruolo sociale, importante sul nostro territorio e non solo. Abbiamo cosi’ ottenuto dall’Ater l’abbattimento di parte del debito e un canone di affitto agevolato”, che pero’ non incide completamente sul totale della morosità».
«Per questo il ‘Donna L.I.S.A.’ lancia ‘Io che Centro’, un s.o.s. per chiedere sostegno a chiunque creda: “Che il centro debba sopravvivere; che la violenza di genere non e’ un problema di ordine pubblico; che le donne vittime di violenza hanno bisogno di luoghi sicuri, accoglienti, gestiti da donne per trovare spazi dove essere credute; che gli spazi delle donne sono necessari per promuovere tutte le attività che modifichino nel profondo la cultura patriarcale e machista che ancora oggi governa relazioni individuali e collettive”. L’obiettivo di oltre 13mila euro dovrà essere realizzato entro 83 giorni».
La nostra ultima parola gridata nelle piazze di tutto il mondo è e resterà la stessa: se toccano una toccano tutte.