Sul giornale “La Provincia di Sondrio” di ieri , 10 ottobre, è comparso un articolo che parlava della comparsa sul muro di cinta esterno del carcere di Sondrio di una scritta: “Non siete soli, Sondrio brucia”
La Digos è intervenuta in forze e, dopo aver visionato per ore e giorni, la scritta risale al 4 ottobre, i filmati delle telecamere di videosorveglianza pubblica e privata posizionate in alcuni punti strategici della città, gli agenti hanno identificato l’autoredi un gesto così terribile, un uomo di 33 anni denunciato per danneggiamento aggravato.
La spiegazione è molto semplice: l’uomo, un ex detenuto, voleva portare solidarietà e dare conforto ai detenuti del carcere di Sondrio che da giorni sono impegnati in una protesta, sciopero della fame e battiture (vedi post qui sotto ) contro le indegne condizioni di detenzione.
Era necessario tanto dispiegamento di forze e di energie? Ci voleva molto a capire che nessuno voleva incendiare nulla; la scritta voleva sperare in uno scatto di dignità della popolazione di Sondrio, un fuoco di passione nel solidarizzare con la lotta dei detenuti.
Le cose semplici sono le più difficile a capirsi!
Solidarietà ai detenuti in lotta nel carcere di Sondrio
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire !