(non sono riuscito ad avere informazioni dirette. Chi ne ha le mandi su questo blog]
da “Il giornale di Vicenza” del 2 maggio 2015
Vicenza: detenuti salgono sul tetto del carcere, una protesta che è durata 24 ore
di Claudia Milani Vicenzi
Giornale di Vicenza, 1 maggio 2015
Scattate le sanzioni disciplinari e i trasferimenti in altri istituti Poco prima due agenti erano stati aggrediti da altri reclusi. Sono saliti in 4 mercoledì alle 13: due sono scesi dopo alcune ore mentre gli altri hanno resistito un giorno. Una protesta durata un giorno. Pioggia, freddo e fame non li hanno spaventati: due detenuti sono riusciti a resistere 24 ore sul tetto del carcere. Solo ieri, alle 13, hanno finalmente deciso di scendere.
È iniziato tutto mercoledì. Hanno approfittato della solita ora d’aria nei cortili interni: in quattro, all’improvviso, si sono arrampicati sul muro alto quattro metri. Dopo qualche ora il primo ha deciso di scendere. Il secondo, ormai stremato, ha abbandonato l’impresa alle due di notte. Gli ultimi due carcerati, invece, fino alle 13 di ieri non si sono mossi. Hanno trascorso la notte illuminati dai fari portati in emergenza dai vigili del fuoco per tenerli sotto controllo.
Ma in realtà la giornata movimentata al San Pio X è iniziata poco prima delle 13, quando un altro detenuto ha aggredito, dopo una discussione, un agente della polizia penitenziaria e ha ferito lievemente anche l’altra guardia che tentava di immobilizzarlo. Poi come ogni giorno i detenuti sono stati portati all’esterno per la passeggiata. È stato allora che quattro giovani di origine nordafricana, detenuti per spaccio di droga, a sorpresa si sono arrampicati sul muro, tenendosi fuori dalla portata delle guardie. È iniziata così la lunga trattativa con gli agenti e con il direttore del San Pio X Fabrizio Cacciabue.
Difficile capire quali fossero, esattamente, i motivi del loro gesto. Sembra che, in qualche modo, volessero essere solidali con il recluso che, poco prima, aveva picchiato le guardie e che volessero dar vita a una protesta spettacolare. Un modo per attirare l’attenzione che è costato caro: sono stati allontanati per motivi di sicurezza dall’istituto berico, trasferiti altrove e saranno sottoposti a sanzione disciplinare grave. “La situazione per gli operatori di polizia penitenziaria è critica – ha considerato Luigi Bono, segretario provinciale del Sappe. Non solo per i continui tagli del personale. La tanto decantata sorveglianza dinamica si è rivelata un flop. Si è preferito lasciare aperte le porte delle celle e far girare nei corridoi, a non far nulla, i detenuti. Si è creato così un regime aperto che ha acuito l’ozio e favorito le tensioni”.
L’ha ribloggato su sergiofalcone.