Un’ottima Recensione su Carmilla

La guerra asimmetrica dello spazio-tempo

Pubblicato il · in Recensioni ·

di Sandro MoisoLibro sul carcere

 

Salvatore Ricciardi, Cos’è il carcere. Vademecum di resistenza, DeriveApprodi 2015, pp.128, euro 12,00

E’ qui in galera che l’ordine ti si rivela «per quello che è: violenza quotidiana che ti si abitua ad accettare come ordine»” (Lettera dal carcere di Torino, autunno 1969)

Nel 1999 comparve in Cina un testo destinato a fare epoca nella letteratura militare.1 Era stato concepito, fin dal 1996, da due colonnelli superiori delle forze armate della Repubblica Popolare Cinese in occasione della revisione strategica messa in atto in Cina a partire dalle osservazioni svolte sulle più moderne modalità operative delle forze armate statunitensi durante la prima guerra del Golfo.

Si fingeva così di scoprire a livello internazionale, grazie alle traduzioni del testo operate prima dall’ambasciata statunitense a Pechino e successivamente direttamente dalla CIA, ciò che spesso i teorici della guerra di guerriglia, da Giap a Guevara passando per Carlos Marighella, avevano esposto ormai da decenni. Ovvero come fosse possibile mantenere aperti dei conflitti, e magari vincerli, in condizioni militari estremamente sfavorevoli, almeno sulla carta, per una delle due parti in causa. Utilizzando in maniera diversa ed innovativa le risorse disponibili, spesso scarse, in un conflitto di carattere non convenzionale.  ….. (leggi tutto)

http://www.carmillaonline.com/2015/02/06/la-guerra-asimmetrica-dello-spazio-tempo/

…ha colto e ben esposto ciò che volevo dire con quelle righe…

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Una risposta a Un’ottima Recensione su Carmilla

  1. gianni landi ha detto:

    Gianni Landi . Una ottima recensione del libro e sono d’accordo con quanto asserisce riguardo al parallelismo carcere-società libera perchè in entrambi i casi “Hanno ucciso la speranza e l’ironia, hanno seminato . la disperazione e la sfiducia nella lotta”, I suicidi sono aumentati enormemente sia in carcere che nella società dei liberi per ragioni simili.. In carcere hanno attenuata la volontà di rivolta con offerte “premiali”: buona condotta, dissociazione, pentitismo, migliori condizioni di vita, riduzione della pena o con la repressione violenta di ogni rivolta; “fuori”, tra i “liberi”, si sono utilizzati metodi simili per scoraggiare ogni rifiuto, ogni ribellione verso questa società impostata sullo sfruttamento: repressione violenta come a Genova-Bolzaneto, precarietà, disoccupazione, flessibilità, licenziamenti, diminuzione del valore di acquisto con l’euro, morte sul lavoro, sfratti. Salvatore dice: I “liberi” si sono “liberati” dei loro fratelli carcerati, invece di liberarli. La solitudine del carcerato finirà quando nelle piazze, in molte piazze, prenderà vita la lotta contro il carcere, e dalle piazze crescerà la solidarietà, totale, con i carcerati”; il ragionamento non fa una grinza se guardiamo la società con la realtà del “sessantotto”, ma non con la situazione socio.-economica di oggi, perchè la “speranza”, la “fiducia nella lotta” sono state uccise progressivamente e la “disperazione” fino al suicidio per “impotenza” sono il litmotiv di questi ultimi anni sia dentro che fuori del carcere. Spero di essere stato chiaro ed è quello che volevo dire sabato sera alla presentazione del libro “Cos’è il carcere”, ed il mio pessimismo riguardo alla realtà odierna , in parte è determinato da quanto ho sopra esposto.

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