Un altro “scandalo” nel campo della giustizia. In pochi giorni siamo passati dall’assoluzione di quelli che erano stati condannati in primo grado per la morte di Stefano Cucchi, ed ora l’annullamento da parte della Cassazione della condanna del proprietario della Eternit.
Da ogni parte si è sentito piangere, lamentarsi, strillare contro l’incapacità della giustizia di stato di colpire i potenti o le articolazioni dello stesso stato. Ciascuna e ciascuno di noi può fare un lungo elenco di articoli e scritti su questo argomento.
I giornali parlano di assoluzione. In realtà il termine “assoluzione” non è corretto. La Corte di Cassazione ha applicato la legge ex Cirielli (legge 5 dicembre 2005 n. 25) in forza della quale ha ritenuto essere trascorsi i tempi di prescrizione (il calcolo di questi tempi racchiude l’unica possibile critica alla Cassazione che, peraltro, ha applicato una legge) ed ha annullato la condanna a 18 anni del signor Stephan Schmidheiny, ai tempi padron Eternit.ex Cirielli,
Il Pg nel richiedere la prescrizione ha ricordato che padron-Eternit è stata ritenuto colpevole del disastro ambientale, ma la legge impone la prescrizione.
E allora, riflettiamo un po’, prima di lamentarci e inveire contro questo o quello, domandiamoci: dove eravamo noi tutti – che oggi urliamo o ci lamentiamo – quando 9 anni fa, nei mesi di novembre e dicembre, regnante il Berlusconi III, il Parlamento di questo triste paese si accingeva ad approvare questa legge? Ci siamo opposti, abbiamo gridato tutto il nostro schifo in quei giorni? Siamo scesi in piazza a contrastare una legge che assolveva i potenti e i ricchi e massacrava i poveri? Già, perché questo è il contenuto della legge ex-Cirielli!
Un passo indietro: nel 2005 padron Berlusconi, tramite i suoi scagnozzi, mise in campo un’attività legislativa volta a non fare entrare in galera i propri amici, e lui stesso, e per fare uscire quei rari che ci capitavano.
Il signor Previti, ad esempio, deputato della repubblica italiana, era uno di questi. Il 2 dicembre 2005 -guardate la vicinanza della date della legge sulla prescrizione 5 Dic 2005- la Corte d’Appello di Milano emette la sentenza di secondo grado, riconoscendolo colpevole di corruzione semplice e confermando la condanna di primo grado a 5 anni di reclusione.
Il 30 novembre 2006 la Corte di Cassazione annulla entrambe le precedenti sentenze di merito relative al processo SME emesse dal tribunale di Milano, per incompetenza territoriale, ritenendo la commissione del fatto corruttivo verificatosi in Roma.
Il 4 maggio 2006 la Cassazione esprime il verdetto definitivo, condannando Previti a 6 anni di detenzione per l’accusa di corruzione in atti giudiziari nell’ambito del processo IMI-SIR. Di fatto, Previti scontò a Rebibbia solo pochi giorni per effetto della legge ex Cirielli (approvata qualche mese prima, quando Previti era ancora parlamentare).
Ora tutti gridano e scrivono contro l’assoluzione del signor Stephan Schmidheiny, padron Eternit, ma, l’abbiamo detto, non si tratta di assoluzione, bensì di prescrizione, in base alla legge ex Cirielli approvata appunto per salvare i ricchi corruttori dal rischio eventuale di galera, e questo ha fatto la ex Cirielli. Però, il governo di allora per catturare il consenso degli elettori, cresciuti a pane e forca, mentre usava la mano tenera per i potenti metteva in campo la mano dura per i poveri. Ed è la recidiva: se fai un piccolo reato, ad esempio contro il patrimonio, ma lo fai più di una volta, ti fai scorpacciate di galera.
Ne scrissero i giornali in quel 2005, ne parlò la Tv, ma di manifestazioni numerose e rabbiose contro questa infame barbarie, non ne ho viste, proprio non ne ho viste. E adesso perché sbraitiamo quando si applica quella legge? E ancor oggi, dove stanno le proteste per abrogare la Legge Ex-Cirielli?
Queste righe saranno crude e antipatiche, ma non devono servire a colpevolizzare alcuno/a, al contrario dovrebbero servire a far capire a ciascuno/a di noi, finalmente, che la giustizia è di classe e che non ha senso delegare istituzioni o pezzi di stato a “far rispettare la giustizia” (anche perché dovremmo specificare quale giustizia?). È invece urgente e indispensabile prendere sulle nostre spalle l’onere di governare, produrre, applicare la giustizia sociale, rispettare l’ambiente, divertirci, ecc., ecc. Una grande responsabilità e una grande fatica cambiare ciò che non ci piace e che riteniamo infame. Ma è quello che dobbiamo fare se vogliamo rivoluzionare questa abbietta società capitalistica.
Che contrappasso Salvatore!! Che convivenza ci tocca sopportare!! Ricordiamo a tutti che per Noi compagni certi reati non vanno mai in prescrizione e che i codici sono stati scritti da uomini del potere e non da dei “Saint Just”; purtroppo ci sono ancora oggi dei cosi detti compagnucci, anche anarchici, che gridano : “Lo stato non rende giustizia ai morti della Tyssen, A Francesco Mastrogiovanni, a Franco Serantini, a Giuseppe Pinelli ” ecc. Io sono anarchico e comunista, orgoglioso della mia coerenza , senza dovermi rimproverare niente e coerente con quello che scrivo, che penso, oggi come ieri !!! Ti abbraccio forte forte ed ONORE A TUTTI I COMPAGNI CADUTI PER I NOSTRI IDEALI.
Salvatore sono rientrato su FB, ed ero già su Twitter, con lo scopo preciso di far sentire la nostra voce ed anche oggi, come nei giorni scorsi, ho “megafonato”! …poi non dicano che non erano stati avvertiti ! Ciao bel compagno !