Latina, giovedì 16 ottobre. Gianpiero M. di 38 anni, si uccide nella sua cella del carcere di Latina.
Padova, domenica 19 ottobre. Samir R. di 38 anni, durante la notte si toglie la vita nella sua cella del carcere Due Palazzi di Padova.
Ascoli Piceno, lunedì 20 ottobre. Gianluca C. di 48 anni, si uccide nella sua cella del carcere di Ascoli Piceno.
Cagliari, lunedì 20 ottobre. Piergiacomo M. di 43 anni, si impicca nella sua cella del carcere Buoncammino di Cagliari.
Dall’inizio dell’anno 36 persone si sono tolti la vita in cella! 114 le persone che hanno perso la vita per “motivi non accertati”.
Negli ultimi 3 anni sui media, se ne è parlato di carcere, se ne è parlato abbastanza. Sono state messe in luce le inadeguatezze, il sovraffollamento, la mancanza di igiene e di servizi, docce e passeggi insufficienti, ecc., ecc. Tante le cose schifose in carcere. Poi, grazie anche alla pressione della CEDU (Commissione europea dei diritti dell’uomo) il governo, con tre decreti cosiddetti “svuota carceri” e il quarto che riepiloga e coordina i precedenti e che stabilisce il “risarcimento”, ha diminuito il sovraffollamento. Questi i provvedimenti:
1– l’ultimo anno di pena ai domiciliari. Legge 26.11.2010 n° 199, «Quando la pena detentiva da eseguire non è superiore a dodici mesi, il pubblico ministero, sospende l’esecuzione dell’ordine di carcerazione e trasmette gli atti al magistrato di sorveglianza affinché disponga che la pena venga eseguita presso il domicilio».
2–legge 17 febbraio 2012 , n. 9 =portato a 18 mesi il provvedimento precedente di detenzione domiciliare.
=«Nei casi di arresto in flagranza, il giudizio direttissimo dovrà essere tenuto entro, e non oltre, le 48 ore dall’arresto, non essendo più consentito al giudice di fissare l’udienza nelle successive 48 ore. Viene introdotto il divieto di condurre in carcere gli arrestati per reati di non particolare gravità prima della loro presentazione dinanzi al giudice per la convalida dell’arresto e il giudizio direttissimo. L’arrestato dovrà essere custodito dalle forze di polizia».
3–Legge 21 febbraio 2014, n. 10, misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria.
4-Il “risarcimento” (approvato il 2 agosto 2014 grazie alla “fiducia” applicata dal governo al testo coordinato 26.06.2014 n° 92) consiste in una diminuzione della pena nella misura di 1 giorno di sconto per ogni 10 giorni trascorsi in “trattamento inumano e degradante”; se il detenuto è in fine condanna, 8 euro di rimborso per ogni giorno. (vedi qui )
Con la legge del 21 febbraio 2014, n. 10 le presenze erano scese a 60.828, nello stesso mese di febbraio, nell’estate scorsa se ne contavano 56.590. Così lo stato italiano ha evitato la multa da parte della Corte europea e sono stati sospesi i ricorsi degli oltre 6mila detenuti/e. In realtà è una sospensione; il prossimo anno la Corte verificherà se continua la diminuzione delle presenze in carcere.
Quindi carcere meno sovraffollato. Diecimila in meno!, e di carcere non si parla più. I benpensanti e i giornalisti, e un po’ tutti e tutte avranno pensato: “adesso staranno meglio! Solo 56mila!” Che brave persone! Ma che ne sanno del carcere!, probabilmente credono che con la riduzione del sovraffollamento, si sarebbero riportate le carceri al loro ruolo previsto dalla Costituzione: “rieducare e reinserire le persone carcerate”.
Poveri illusi! Non sapete cos’è la galera!
Ecco cos’è il carcere: quando ti arrestano e ti rinchiudono in una cella, ti sradicano totalmente dal tuo ambiente dove cercavi di sopravvivere alla meglio costruendoti relazioni umane e affettive, costruendo reti amicali e solidali nel territorio dove percorrevi strade e marciapiedi, frequentavi bar, negozi e sedi politiche o sociali, dove ti organizzavi con altri per costruire lotte.
È una vera deportazione verso il nulla. È uno sradicamento dal tuo ambiente: nudo e vuoto ti sbattono in un buco. E sei un nulla. Il carcere produce un deserto sociale.
Questi suicidi sono lì a confermare che non avete capito nulla del carcere!, care brave persone.