IL TORTO FATTO A UNO/A ………… È IL TORTO FATTO A TUTTI/E
an injury to one ………… is an injury to all
IL 26 LUGLIO E’ STATA INDETTA UNA GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE IN SOSTEGNO ALLA LOTTA DEI LAVORATORI LICENZIATI AL DEPOSITO IKEA DI PIACENZA
Aiuta i lavoratori in lotta del Deposito Centrale IKEA
Consegna il coupon alle casse!
L’IKEA utilizza cooperative che sfruttano i lavoratori!
I lavoratori del Deposito Centrale IKEA di Piacenza, dipendenti (o falsi soci, in realtà dipendenti) stanno subendo in queste ore un attacco ai loro diritti che non ha precedenti. Durante la lotta dell’autunno-inverno 2012, che aveva portato al riconoscimento del contratto di lavoro, i facchini di Piacenza si erano riuniti in un piccolo ma combattivo sindacato di base, il S.I. Cobas. Hanno esercitato liberamente il diritto di sciopero ed il diritto a scegliersi un sindacato che li organizzasse, rifiutando il sindacalismo confederale da loro stessi considerato troppo morbido, se non connivente, con i soprusi aziendali.
Ora stanno pagando le conseguenze di quella scelta. La Cooperativa San Martino, che gestisce la movimentazione merci all’interno del deposito, ha infatti deciso di sospendere 33 lavoratori rei di aver fermato il lavoro per difendere un loro compagno pretestuosamente licenziato. Per una strana circostanza tutti e 33 i lavoratori risultano essere iscritti al S.I.Cobas e sindacalmente attivi. Tramite questa mossa la Cooperativa San Martino e, per suo tramite, IKEA, vuole sbarazzarsi dei lavoratori scomodi che preferiscono alzare la testa e lottare per i propri diritti invece di cedere al ricatto ed accettare condizioni lavorative e salariali a dir poco indegne. I lavoratori, sin da subito, hanno risposto uniti alle sospensioni: dapprima hanno scioperato, bloccando l’entrata e l’uscita delle merci. Per difendere i profitti di IKEA è intervenuta la celere che ha provato a sgomberare i picchetti con violentissime cariche. Il bilancio di una giornata di scontri tra operai e “forze dell’ordine” è stato di ben sette ricoveri tra i manifestanti, senza contare chi ha preferito non presentarsi in ospedale per non incorrere in possibili rappresaglie. A quel punto un corteo di mille lavoratori ha attraversato la città di Piacenza, in un atto di solidarietà senza precedenti. Ma tutto ciò non basta! la Cooperativa, nonostante un accordo conciliatorio siglato in Prefettura, ha deciso di licenziare diversi facchini. In queste ore, sono già 26 le lettere di licenziamento effettivamente recapitate. Ne arriveranno sicuramente delle altre.
L’immagine che la Cooperativa, IKEA, la Legacoop di Poletti, il PD piacentino, sostenuti da un apparato mediatico a dir poco forcaiolo stanno dipingendo questi lavoratori come nullafacenti che non possono lavorare. A questa immagine contribuiscono attivamente anche Cgil-Cisl e Uil, ben contente di potersi liberare dalla competizione con un Sindacato scelto dai lavoratori stessi.
Calpestati nella dignità, sfruttati, truffati nei loro salari.
ORA BASTA!
Gli operai stanno lottando:
1) per il ritiro totale dei licenziamenti e delle sospensioni;
2) per la possibilità di scegliere il proprio sindacato ed esercitare il diritto di sciopero
In questi mesi, sconfiggendo la paura, hanno dimostrato che è possibile organizzarsi e lottare.
Adesso serve il tuo sostegno. Occorre il tuo aiuto.
Occorre che altri operai, altri cittadini, facciano sentire la loro voce ad IKEA
Sostenere questa lotta significa sostenere la DIGNITA’ di tutti i lavoratori ed il diritto ad una esistenza migliore.
CONTRO PREVARICAZIONE E SFRUTTAMENTO! Consegna questa denuncia ad IKEA
Strappa e consegna alle casse il testo sottostante
Oppure commenta sulla pagina face book di Ikea Italia: https://www.facebook.com/IKEAItalia?fref=ts
Alla direzione di IKEA Italia Retail – Sede Principale strada Provinciale 208,3 – 20061 Carugate (MI)
IO SONO DALLA PARTE DEI LAVORATORI!
Solidale con i lavoratori della Cooperativa San Martino, in appalto con mansioni di movimentazione merci presso il Deposito Centrale IKEA di Piacenza.
Per oggi mi unisco alla denuncia, da domani non comprerò più nei vostri negozi.
Un cliente non indifferente