Venerdì 16 novembre. Le agenzie di tutto il mondo rimbalzano le notizie dell’escalation degli attacchi israeliani alla Striscia di Gaza, giunti al terzo giorno di massacri con decine e decine di bambini, donne e vecchi uccisi e centinaia di feriti.
In Sardegna gli abitanti di Assemini, una cittadina molto vicina alla Base militare israelo-statunitense di Decimomannu si sono lamentati che la sera prima, giovedì 15, rombi di numerosi bombardieri, segnalavano la partenza di stormi di aerei. Poco distante, gli abitanti di Dolianova, hanno sentito un bombardiere passare a bassa quota, circa 20 metri, sopra i tetti delle case. Numerosi cittadini hanno denunciato l’intensificarsi delle operazioni militari sui cieli della Sardegna e ieri, domenica, hanno manifestato con un Sit-in a Decimomannu. Oggi la manifestazione si terrà a Cagliari contro le basi militari e il loro utilizzo per la guerra.
Non è la prima volta che succede. Esercitazioni militari italo-israeliane si tengono in continuazioni. Lo scorso anno c’è stata perfino una sentenza del Tribunale Militare Israeliano che ha condannato a sette giorni di carcere, e un anno di sospensione dal volo, il pilota dell’F-16 che l’anno prima, nel 2010, durante l’operazione italo-israeliana “Vega”, aveva compiuto uno spericolato “tonneau” (giro della morte, rotazione a 360 gradi)
troppo vicino al suolo e al di fuori di aree di sicurezza. L’aereo faceva parte del 106° squadrone della Iaf, la Israeli Air Force, non nuovo a queste acrobazie che mettono in pericolo non tanto il pilota quanto gli abitanti delle zone sottostanti.
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