1988: Ferrovie dello Stato e Sindacati confederali contro i macchinisti in lotta

Autunno 1988. 24 anni fa:   precettati!

L’accordo Sindacati confederali -Azienda FS consente allo Stato (Prefetto e Questore) di imporre ai ferrovieri in sciopero di recarsi al lavoro… con l’uso di Polizia e Carabinieri.

Le ragioni dello sciopero dei macchinisti

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3 risposte a 1988: Ferrovie dello Stato e Sindacati confederali contro i macchinisti in lotta

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  2. sergiofalcone ha detto:

    Sul ruolo dei sindacati confederali, non credo che ci sia altro da aggiungere.
    Purtroppo, c’è da dire, per dovere d’onestà, che i sindacati di base non sono un’alternativa. Burocratizzati e frammentati al loro interno come sono, essi hanno tradito i presupposti dai quali sono nati. Il problema vero è che chi si vorrebbe autorganizzato, in realtà è ben lungi da qualsiasi volontà di autorganizzazione. La gente non partecipa, nemmeno al proprio destino.
    La mancanza d’una coscienza civile genere il disimpegno, il disimpegno produce la delega e la delega è la madre di tutte le storture burocratiche.
    Come se ne esce?

  3. Pino ha detto:

    Il prolasso civico: sono d’accordo, ma la volontà di autorganizzazione nella condizione attuale di disgregazione totale del mondo del lavoro, va curata e nutrita con tantissima pazienza.
    Nel 2009 ci siamo opposti (quasi tutte donne,ma che rifiutano la deriva femminista del settarismo femminile-maschile riproposto a specchio dalla coordinamenta….) al tentativo attuato dai vertici di peggiorare le nostre condizioni di lavoro (tentativo mascherato da una dialettica che definiva il palese futuro peggioramento in miglioramento….i confederali coadiuvavano i vertici e disorientavano i lavoratori)
    In 4 su 200 rischiavamo il lavoro per costruire anche solo una consapevolezza oggettiva e trasparente di quello che stava succedendo realmente.
    Siamo riusciti a rimandare il tutto di tre anni.
    Nel frattempo però si è mantenuto un contatto virtuale con una mailing list informativa sulle questioni legali,contrattuali e dei diritti e dei doveri della nostra figura sociale e lavorativa (tra l’altro non riconosciuta giuridicamente).
    Durante i tre anni, persino la mailing list ha subito intimidazioni e tentativi d infiltrazione (segnalati dai lavoratori e verificati nella loro veridicità…)
    Quest’ anno si ripropone il problema, esponenzialmente peggiorato nella forma di proposta contrattuale, ma è bastata una mail di richiamo ed in pochi giorni contavamo 70 iscritti.
    Tutte le decisioni vengono prese collettivamente su piattaforme virtuali.
    La mailing list è blindata, con consenso al trattamento dei dati firmato dagli interessati e inoltro anonimo.
    Stiamo portando avanti tre iniziative contemporaneamente per fronteggiare da più parti l’attacco alla professionalità della figura ( percorso giuridico per il riconoscimento, corsi di formazione specializzanti e riconosciuti autorganizzati, promozione autorganizzata di eventi pubblici).
    Stiamo studiando strategie di risposta puntuale (nei tempi) al tentativo di attacco dei vertici.
    E’ importante in questi casi prevenire le mosse e controbattere al momento giusto.
    Non farsi trovare impreparati.
    Siamo del parere che i Confederali verranno a cercarci e dovranno portare sul Tavolo anche le nostre proposte.
    Niente è facile e la condizione oggettiva dell’emergenza va testimoniata con forza e convinzione, perché ciò che noi riteniamo ovvio, per la stragrande maggioranza non è proprio previsto.

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