da: Spoon River

Spoon river-1

Vorrei avere immerso le mie mani carnali

Nei dischi dei fiori invasi dalle api,

nello specchiante cuore di fuoco

della luce della vita, il sole della gioia.

A che servono antere o petali

O raggi di aureole? Beffe, ombre

Spoon-2

del cuore del fiore, la fiamma centrale!

È tutto tuo, giovane passeggero;

entra nella stanza del banchetto consapevolmente;

non entrare furtivamente come tu fossi in dubbio

di essere il benvenuto – la festa è tua!

Non prendere solo un poco, rifiutando il seguito

con un timido «Grazie!», quando hai fame.

La tua anima è viva? Allora nutrila!

Non rinunciare ai balconi che puoi scalare;

né ai biancolattei seni su cui riposare;

né a teste dorate con cui dividere il guanciale;

né a coppe di vino quando il vino è dolce;

né a estasi del corpo e dell’anima,

tu devi morire, non c’è dubbio, ma muori vivendo

nell’azzurro profondo, rapito nell’abbraccio amoroso,

baciando l’ape regina, la Vita!

 

Spoon-3

Edgar Lee Masters Antologia di Spoon River  [Edmund Pollard]
Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

5 risposte a da: Spoon River

  1. gianni ha detto:

    Stupendo questo inno alla vita che ci ha dato la natura. La vita merita sempre di essere vissuta e soltanto chi ha sofferto tanto, sa apprezzarla. Un abbraccio Alberta e Gianni

  2. vittoria oliva ha detto:

    bella scelta !

  3. Pingback: da: Spoon River – Rachmaninov – Song op. 21, n° 7 | controappuntoblog.org

  4. vittoria oliva ha detto:

    non te stranì pe o commento musicale, ma quando uno ha vissuto, la morte è miele, poi la song 7 è la mia preferita 😉

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.