Ieri sera, 4 gennaio, nel Tg1 delle ore 20,00 hanno mandato in onda un lungo servizio sulla consistente diminuzione dei reati nella città di New York. Una diminuzione che è in atto da molti anni al pari di altre città nel resto degli Stati Uniti.
Questa notizia è apparsa anche su molti media:
«Omicidi al minimo storico a New York: sono stati 286 quest’anno, fino a oggi, il dato piu’ basso da quando si tengono statistiche precise. Nel 1990 erano stati 2.245. Lo riferisce il ‘New York Times’. Se il trend continuera’, verra’ superato il miglior dato precedente, quello di 33 omicidi registrato nel 2014». [affaritaliani.it]
«Nel 2017 in tutta New York ci sono stati 286 omicidi, un numero basso se confrontato con i decenni scorsi e con i picchi raggiunti quasi 30 anni fa, con 2.245 omicidi registrati solo nel 1990. Il dato di quest’anno è il più basso da quando sono tenuti in modo ordinato e coerente i registri sulla criminalità in città, una delle più grandi e popolate degli Stati Uniti. I dati sono ancora parziali, mancando alcuni giorni alla fine dell’anno, ma se sarà mantenuto l’andamento, il totale di omicidi sarà ben al di sotto del precedente minimo di 333 registrati nel 2014, confermando un declino costante della criminalità per 27 anni di fila, con numeri così bassi da essere comparabili a quelli dei primi anni Cinquanta». [ilpost.it]
E così tanti altri. Nel servizio del TG1 hanno mandato in onda spezzoni di film, anche famosi, dei decenni passati con le immagini della potente criminalità newyorchese che insanguinava le strade di quella e altre città, contrappuntata da odierne immagini del tranquillo passeggio e allegro shopping delle famiglie della mai abbastanza esaltata classe media americana.
Si sono dimenticati di fare un semplice confronto. Una mancanza che ci permette di valutare la capacità professionale e la correttezza degli operatori e operatrici dei media.
Come mai alla diminuzione dei reati non è corrisposta una diminuzione delle persone incarcerate?
Come mai da qualche anno la popolazione carcerata negli Usa assomma a 2.500.000 persone? Mentre alcuni decenni fa non superava le 400.000?
Non è forse vero che il numero delle persone detenute non c’entra nulla con la quantità e l’efferatezza dei reati, ma risponde a tutt’altre motivazioni, come affermava lo studioso delle carceri statunitensi Loïc Wacquant ? Come affermano tanti altri studiosi e analisti.
Non è forse vero che il carcere è una droga ideologica di massa usata per lenire le tante paure, i rancori maturati e i risentimenti indotti da un sistema economico e sociale diseguale, insicuro e terrorizzante come quello capitalistico?
Anche in Italia alla diminuzione dei reati corrisponde un aumento delle persone incarcerate, giunte alla soglia delle 60.000 presenze e un fardello drammatico di 67 suicidi, ben 15 in più dello scorso anno, 22 in più del 2016, 24 in più del 2015.
Fermiamo questo massacro!
E allora non è forse giunto il momento di dire NO alla più schifosa delle droghe di stato, il carcere?
BASTA CARCERE!!! ABOLIAMOLO!!!