40 anni dalla legge Basaglia
Sono passati 40 anni dall’approvazione della legge 13 maggio 1978 n. 180, detta erroneamente “legge Basaglia” . La legge riguardava gli “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”. Viene ricordata come la legge che ha chiuso i manicomi, ossia 98 ospedali psichiatrici che ospitavano circa 89.000 internati. In realtà lo stesso Basaglia ritenne la legge un passo indietro rispetto alle esperienze maturate sul campo a Trieste, ma anche ad Arezzo e Perugia. E comunque la legge fu seguita da un caos normativo che non ne permise la piena attuazione. Questo perché la legge fu scritta in fretta, come succede spesso, grazie alle forti mobilitazioni di quel tempo e al clima incandescente, prodotto dal forte scontro di classe, che premeva per modifiche radicali.
Pochi mesi dopo fu approvata la legge che istituiva il “Servizio Sanitario Nazionale” (legge 23 dicembre 1978 n. 833) che, al proprio interno racchiuse aspetti della legge 180, in parte modificati in senso peggiorativo.
La chiusura effettiva dei manicomi, si è realizzata nel 1994.
La squadra che a Gorizia impostò, per la prima volta, le attività che portarono a questa svolta sono stati, in tempi diversi, Franco Basaglia; Franca Ongaro; Antonio Slavich; Lucio Schittar; Agostino Pirella; Domenico Casagrande; Leopoldo Tesi; Giorgio Antonucci ; Maria Pia Bombonato; Giovanni Jervis:; Letizia Comba Jervis.
Ma non è cessata la contenzione psichiatrica, né lo stigma che ne consegue, poiché oggi vi sono 800.000 persone seguite dai servizi di salute mentale, metà sono maschi e metà sono donne. A queste persone vanno aggiunte quelle persone che si rivolgono alle numerose strutture private che realizzano notevoli profitti.
Per quanto riguarda le strutture pubbliche, oggi vi sono 285 Spdc (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) con 3.623 posti letto e 22 strutture ospedaliere in convenzione con circa 1.200 posti.
Su 98.000 ricoveri annui, sono 8.000 i Tso (Trattamenti Sanitari Obbligatori), fatto esttremamente grave e che annulla il rispetto per la persona!
Oggi, in questo clima politico ultra reazionario, viene diffusa l’opinione che, le persone che subiscono traumi, ad esempio dopo il terremoti, devono essere rinchiuse in spazi separati, difatti dopo il terremoto de l’Aquila la protezione civile decise di “costruire una tendopoli dedicata ai servizi psichiatrici e ai loro pazienti, e solo a loro, ben distante dalla città”.
Così le persone sottoposte a emarginazione e ristrettezze, ad esempio le persone carcerate, diventano soggetti di disturbi mentali e quindi devono essere imbottiti di psicofarmaci e contenzione: oltre il 60% della popolazione detenuta vengono imbattiti con psicofarmaci.
La battaglia è appena iniziata, va continuata!!!
Ascolta qui (27 minuti) e qui (7 minuti) un’intervista su Basaglia e le prime esperienze, con Giorgio Antonucci (deceduto il 18 novembre 2017). Nella prima intervista, fatta da RadiOndaRossa c’è un untervento di Maria Rosaria D’Oronzo.