CAMPAGNA PER LA CASSA DI RESISTENZA PER LE LOTTE NELLA LOGISTICA
Da circa un anno anche a Roma ha cominciato a soffiare il vento della lotta dei lavoratori della logistica che dal 2008 corre per le città del nord Italia. Una lotta che funge da esempio nel panorama desolato che ha contraddistinto il conflitto fra capitale e lavoro nelle aziende italiane. Fra alti e bassi, questo movimento di facchini ha saputo incidere con una carica conflittuale dirompente dentro uno dei settori a più alto sfruttamento di manodopera e che più ricalca le dinamiche di potere e complicità politico-mafiosa mascherate dietro l’infame sistema delle cooperative.
In tale contesto infatti i lavoratori e le lavoratrici a maggioranza immigrata hanno fin da subito conquistato risultati contro la mediazione di sindacati concertativi e con un protagonismo diretto e non delegato. Questi lavoratori si sono organizzati attraverso il SI Cobas e, con la partecipazione di molti compagni e compagne in giro per l’Italia, sono riusciti fin da subito a trasformare una lotta rivendicativa in una lotta politica per la dignità e l’unità fra gli sfruttati, andando a volte anche oltre il recinto della propria lotta, fuori la Fiat di Pomigliano come nella difesa della lotta per la casa. Un grande entusiasmo ha pervaso la coscienza di molti compagni e compagne, nel vedere lo spirito e la determinazione con cui questi lavoratori hanno difeso la propria lotta in molti picchetti fuori dalle proprie aziende, vincendo inesorabilmente una lotta dopo l’altra con mille sacrifici.
Bloccare la logistica significa bloccare il flusso delle merci in questo paese e naturalmente lo stato e i padroni non sono rimasti indifferenti e hanno cominciato fin da subito, nel silenzio del lavoro quotidiano, a tentare di reprimere questo movimento. I padroni hanno intensificato contro i lavoratori quello che normalmente facevano già: licenziamenti politici individuali e di massa, vessazioni sul luogo di lavoro, riduzione delle ore, turnazioni non praticabili, mobbing ed isolamento. Contando nella complicità degli apparati dello stato e della magistratura, non si sono fatte attendere denunce e processi: 20 processati alla Bennet di Origgio, 55 denunce a Padova, fogli di via, 179 denunce per il picchetto fuori la Granarolo a lavoratori e compagni, aver precettato il comparto della logistica nella legge “antisciopero” in quanto si suppone essere la logistica un servizio essenziale(!?).
Il padrone utilizza la riduzione delle ore di lavoro per i lavoratori che si organizzano e le sospensioni come ricatto economico per dividere i lavoratori e costringerli ad abbandonare la lotta. Bisogna dunque organizzarsi e permettere a tutti di continuare a lottare anche nelle difficoltà imposte dal conflitto
E’ infatti la mobilitazione di lungo periodo e il paziente lavoro quotidiano che misura le lotte.
Nel particolare della realtà romana ci siamo già misurati con 14 sospensioni dal lavoro nella TNT, poi ritirate grazie alla lotta, anche se all’interno dei magazzini di via di Salone (Roma Est) e Fiano Romano vengono ancora oggi ridistribuite in maniera diseguale le ore di lavoro, privilegiando chi non sciopera e cercando in questo modo di logorare lentamente lo spirito dei facchini in lotta.
In questi giorni e’ partita la campagna nazionale di scioperi contro la TNT, visto che è stato avviato un processo di ristrutturazione il cui costo la TNT vuole che sia a carico di tutti i lavoratori, non solo dei facchini ma anche dei corrieri e degli impiegati diretti.
Adesso è giunto il momento di stringersi maggiormente intorno a questa lotta e di dotarsi di una cassa di resistenza per far fronte alla repressione padronale e poliziesca. Lo sviluppo e l’espansione numerica e territoriale delle lotte nella logistica e la repressione nei confronti di militanti non concedono infatti più la possibilità di iniziative episodiche o legate al singolo caso o alla specifica vertenza.
Invitiamo tutti e tutte a supportare queste lotte anche grazie al sostegno economico per i lavoratori colpiti dai licenziamenti, dalle riduzioni di orario e dai procedimenti penali.
Invitiamo a sostenere la campagna di boicottaggio della Granarolo e della TNT.
Per non pesare sulla cassa di resistenza nazionale che vede già mobilitati per le spese legali della Granarolo e della Bennet, abbiamo istituito una cassa di resistenza per i facchini romani.
RIPRODUCI IL CONFLITTO – SOSTIENI LA CASSA DI RESISTENZA!
Prossime iniziative per sottoscrivere alla cassa di resistenza:
@Lucernaio Occupato La Sapienza – 7 dicembre ore 17
– presentazione del libro: “EN AMAZONIE” di Jean-Baptiste Malet
parteciperanno: l’autore del libro, rappresentanti del Si Cobas, l’assemblea di sostegno alle lotte della logistica e gli operai dei magazzini in agitazione
A seguire aperitivo di sottoscrizione per la cassa di resistenza
@Forte Prenestino – 12 dicembre ore 18.30
– ASSEMBLEA CITTADINA SULLE LOTTE DELLA LOGISTICA
invitiamo tutti e tutte a partecipare per conoscere i lavoratori, la lotta gli scioperi e le campagne di boicottaggio. Saranno presenti delegati dei magazzini in lotta.
A seguire cena di sottoscrizione per la cassa di resistenza alla cucina del forte e musica al pub
@Ex-Snia – 21 dicembre ore 20
cena sociale in sottoscrizione della cassa di resistenza
Ore 21:30 OPEN CLASS DI LINDY HOP a cura di Swingaddicted
Ore 22:30 SWING TO THE FUTURE -> dai capolavori della Big Band Era alle nuove sonorità Electro Swing double dj set di Lucie Q Djette & Ale G
Assemblea di supporto alle lotte della logistica – Roma
Si Cobas – Coordinamento di Roma