da “La voce dei ferrovieri in lotta” n. 2 del 3 agosto 1975
L’iniziativa dei Comitati Unitari di Lotta (CUdL) di Genova e Savona si è tradotta in una prima azione di lotta con lo sciopero del 1° agosto. Ecco come si è arrivati allo sciopero.
Il 22 luglio i CUdL di Genova e Savona, vista l’indifferenza dell’azienda sulla piattaforma a suo tempo inoltrata, avvertono il ministro dei trasporti e i dirigenti aziendali che passeranno allo sciopero. Questo il testo della dichiarazione:
«I sottoelencati Comitati Unitari di Lotta del Compartimento di Genova, non avendo ricevuto alcuna risposta alla lettera del 10/7/75 in cui presentavano formali richieste di miglioramenti economici e normativi (richieste contenute nella Piattaforma rivendicativa allegata alla stessa), proclamano un’astensione dal lavoro di 24 ore da effettuarsi dalle ore 9 del 1° agosto 1975 alle ore 9 del 2 agosto.
Tale protesta verrà revocata soltanto se le suddette autorità vorranno invitare i CUdL – non oltre il 27 c.m. – ad una trattativa per discutere le richieste a suo tempo presentate.
I CUdL fanno presente altresì che all’astensione dal lavoro aderiscano anche i ferrovieri di altre qualifiche e di altri Compartimenti. La presente dichiarazione di sciopero ha pertanto valore nazionale.»
Contro la ferma decisione di lotta dei CUdL e dei ferrovieri, PCI e sindacati: Sfi-Saufi-Siuf (Cgil-Cisl-Uil) hanno organizzato una campagna di sabotaggio.
La segreteria regionale del coordinamento ferrovieri del PCI, in un volantino in data 23 luglio, intitolato «A proposito dello sciopero corporativo… FISAF, USFI, CISNAL, i cosiddetti Comitati Unitari di lotta, accomunano pretese rivendicative pressoché identiche tentando di far sopravvivere [così nel testo] tra i ferrovieri una politica che l’elettorato italiano ha seccamente bocciato! Queste forze ANTIUNITARIE, con sfrontato avventurismo, pretendono di proclamare una astensione dal lavoro per il 1° Agosto. I FERROVIERI, che si sono conquistati con LOTTE SPESSO DURE le proprie LIBERTA’ SINDACALI E POLITICHE, e che hanno costruito tra difficoltà le loro organizzazioni unitarie, NON SI LASCIANO CERTO DIRIGERE DA SEDICENTI ‘comitati di lotta’ in cui sono accomunati i personaggi più eterogenei tra i quali tra l’altro i crumiri di sempre …».
La federazione provinciale SFI, SAUFI, SIUF di Genova con un volantino della stessa data intitolato: «No allo sciopero frazionista … la Federazione SFI-SAUFI-SIUF condanna severamente la posizione strumentale frazionistica, operata da un gruppetto che, sfruttando una situazione di legittimo malcontento, chiama per il 1° Agosto il personale di macchina e viaggiante ad uno sciopero sbagliato, corporativo, che non investe tutta la categoria e la isola dal mondo del lavoro e dagli utenti, su obbiettivi che possono anche far tono, ma che portano ad alimentare successivamente il qualunquismo in quanto non hanno sbocco alcuno.
LA FEDERAZIONE PERTANTO FA APPELLO AI PROMOTORI, IN BUONA FEDE A VOLER DESISTERE DA AZIONI FRAZIONISTICHE, INVITA I FERROVIERI A NON ADERIRE AD AZIONI CHE SORTIRANNO IL SOLO EFFETTO DI CREARE MOLTA CONFUSIONE, pagandolo con una giornata di trattenuta e soprattutto FACENDO SCADERE L’AZIONE DELLO SCIOPERO CHE VA USATA CON INTELLIGENZA ED OCULATEZZA.
LA FEDERAZIONE SFI-Cgil SAUFI-Cisl SIUF-Uil CONDANNA FERMAMENTE QUALSIASI POSIZIONE POLITICA CHE SI VOLESSE NASCONDERE (QUESTA NON IN BUONA FEDE) DIETRO A QUESTI ATTI MASCHERATI DA UN SINISTRISMO GRUPETTARO, CHE ACCOMUNA IN UN UNICO COACERVO PROMOTORI EXTRAPARLAMENTARI, CRUMIRI, ED ELEMENTI DI DESTRA.»
La risposta dei CUdL
Volantino del 24 luglio, intitolato “Usciamo dal letargo! Il 1° agosto scioperiamo uniti!”:
«I sindacalisti, di fronte agli eventi che li travolgono, sfogano la loro rabbia impotente su di un volantino pieno di calunnie menzognere. I CUdL hanno la coscienza tranquilla e pertanto non accettano la rissa, respingendo anche questo tipo di provocazione.
Chi sono i Comitati Unitari di Lotta? Siamo noi! I vostri colleghi e voi stessi compagni ferrovieri. Il CUdL del Pdm di Genova Brignole infatti, ha ottenuto il 90% dei consensi del personale; lo sciopero è stato indetto all’unanimità dai 92 partecipanti alle due assemblee indette a tale scopo. A Savona ha ottenuto l’80% delle adesioni tra il personale interpellato e a Cuneo il 99% dei presenti all’assemblea; hanno votato a favore anche i sindacalisti.
Ecco quindi a chi sono rivolte le velenose accuse. A tutti quei ferrovieri stufi d’essere presi in giro da una banda di parolai.
SCIOPERIAMO COMPATTI PER LE RIVENDICAZIONI VOLUTE DALLA BASE».
I sindacati indicevano il 25 una assemblea per il Pdm P.V. [Personale di macchina, Personale Viaggiante) e verificatori (dove operano i CUdL). Vi partecipavano circa 60-70 ferrovieri. Davano subito la parola ai presenti senza una relazione introduttiva. Per circa un’ora e mezza si susseguivano interventi che attaccavano la linea attuale dei sindacati, i dirigenti sindacali, e in particolar modo il comunicato del 23/7 col quale chiamavano i ferrovieri in agitazione “fascisti” e “crumiri”. Interveniva quindi il Segretario Compartimentale SFI che prendeva le difese della linea sindacale e del volantino, cercando tutti gli appigli per denigrare il CUdL. A questo proposito citava il volantino “La voce dell’operaio internazionalista” per dimostrare che il CUdL è strumentalizzato a fini politici. Nessuno dava retta a quelle calunnie. Alla fine dell’intervento ci vollero 10 minuti per riportare la calma in sala!
Prendeva allora la parola un compagno del dep.loc. di GE-Brignole, membro del CUdL. Questi rispondeva punto per punto alle affermazioni del sindacalista; sviluppava una serrata critica alla attuale linea sindacale di cogestione della crisi coi padroni, dimostrando che questa politica “patriottica” portava ad addossare il peso della crisi proprio sugli operai; difendeva le rivendicazioni del CUdL, sottolineandone la giustezza in quanto venivano incontro alle più sentite e immediate esigenze dei ferrovieri; e concludeva riaffermando l’importanza dello sciopero e dell’unità di lotta di tutti i ferrovieri. L’intervento era salutato da un forte applauso.
Volantino del CUdL:
«Compagni lavoratori, utenti delle ferrovie, i ferrovieri sono costretti ad entrare autonomamente in lotta per difendere le loro condizioni di vita e di lavoro che – grazie alla collaborazione Azienda-Sindacati – sono giunte ad un livello insostenibile. Nonostante le responsabilità, i rischi e i disagi che comporta il nostro lavoro siamo retribuiti con salari di fame. Basti pensare che:
– Il compenso per ogni ora di effettivo lavoro notturno è di £ 200;
– il lavoro dell’intera giornata domenicale è retribuito con un soprassoldo di £ 250 oppure 500.
– Per il personale di macchina e viaggiante ci sono turni di lavoro di 9 e 11 ore continuative – sia diurne che notturne e senza la percezione di alcuna forma di straordinario – e con assenze dalla residenza che si prolungano fino ad un massimo di 32 ore. Questo provoca gravi disagi a noi e alle nostre famiglie, discriminandoci socialmente rispetto alla stragrande maggioranza degli altri lavoratori;
– le prolungate assenze dalla residenza comportano la consumazione di pasti con una spesa notevolmente superiore al compenso percepito a tale scopo.
Questi sono i motivi per cui scioperiamo dalle ore 9 del 1° agosto alle ore 9 del 2. Ci scusiamo per il disagio che arrecheremo – in particolare agli operai che si recano in ferie – ma non abbiamo altra scelta.
Genova, 30/7/75
I Ferrovieri in lotta.»
Lo sciopero:
Il primo treno si blocca alle 8,35. Dopo di esso, tutti gli altri treni del compartimento di GE-Brignole rimangono bloccati. Nelle prime ore c’è la paralisi totale del traffico ferroviario, quindi di tutti i treni del compartimento locale e anche dei treni provenienti da altri compartimenti. Più tardi, in seguito al crumiraggio organizzato dai sindacati (che hanno mobilitato anche ferrovieri in pensione da parecchi anni!) alcuni treni si sono messi in movimento e anche i treni di lunga percorrenza, in transito per Genova, hanno potuto riprendere la loro corsa con ritardi più o meno lunghi. Lo stesso vale per la stazione di Savona.
Il Centro Operativo delle FF.SS. chiedeva agli impianti di fornirgli il numero dei macchinisti, capitreno e conduttori disponibili a GE-Br.: la risposta era “Non c’è nessuno”. Solo nel pomeriggio è stato rimediato un po’ di personale raccogliticcio e alcuni treni hanno potuto circolare. Sono stati sospesi tutti i treni merci e quasi tutti i treni viaggiatori locali. Qualcuno anche a lungo percorso. Alcuni treni sono stati riuniti in uno solo. Quelli che hanno potuto circolare hanno subito forti ritardi. Altri sono stati deviati su linee sostitutive (TO-AL-BO-FI-Roma, anziché TO-GE-Roma). La linea di Ventimiglia è stata bloccata per più di due ore.
belle storie…sembrano quasi fantascienza se rapportate al presente…oltretutto piuttosto sconosciute, almeno x quanto mi riguarda ( anche se allora nn ero neppure nato, qualcosa ho letto sull’argomento…)
grazie Salvatore !
saluti a pugno chiuso